Nausea in gravidanza: quando inizia e quando finisce

Nausea in gravidanza: quando inizia e quando finisce

La nausea e il vomito sono sintomi più comunemente associati alla gravidanza; sono molte infatti le donne che soffrono di questo disturbo, soprattutto all’inizio della gestazione con un picco nel 2° mese, dopodiché cominciano a ridursi, di solito scomparendo dalla fine del 3° mese.

Il momento della giornata in cui nausea e vomito si manifestano, così come la sua intensità può variare da donna a donna.

In genere, la nausea colpisce al mattino, al risveglio, ma può presentarsi in qualunque momento della giornata, compresa la sera.

Nausea: quali sono i sintomi

La nausea è un disturbo caratterizzato da una sensazione di malessere che può innescare lo stimolo del vomito. Essa ha una sintomatologia varia che comprende ed accompagna:

  •         mal di testa
  •         vertigini
  •         sbandamenti
  •         repulsione per il cibo
  •         disgusto
  •         contrazioni involontarie delle pareti dello stomaco
  •         malessere generale

La nausea di per sé non è una condizione patologica, quanto piuttosto un sintomo di malessere organico o di una condizione fisiologica, come appunto la gravidanza.

Cosa provoca la nausea?

La causa è controversa. Secondo le teorie più accreditate è la presenza in circolo della gonadotropina corionica (HCG), ormone che in gravidanza può stimolare la tiroide causando un’aumentata secrezione di ormone tiroideo.

Nausea e vomito sono più frequenti nelle gravidanze con un tasso di HCG più elevato, come le gravidanze gemellari. Altri studi correlano la nausea al notevole aumento del livello di estrogeni che si verifica in gravidanza, o all’aumento dei livelli di prolattina nel sangue.

Iperemesi gravidica: cosa è e quanto dura

Circa l’1% delle donne incinte può soffrire di iperemesi gravidica, una forma acuta di nausea e vomito associati a perdita di peso maggiore del 5%. È uno stato che prosegue oltre il primo trimestre di gravidanza.

Perché può essere preoccupante?

In seguito ad iperemesi gravidica possono comparire disidratazione, squilibri elettrolitici e deficit nutritivo.

Altri sintomi includono debolezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, scialorrea (eccessiva salivazione).

È molto importante che disidratazione e squilibri ematici e nutrizionali vengano corretti con opportune terapie.

Come combattere la nausea e il vomito in gravidanza?

In gravidanza aumenta il fabbisogno di Proteine, Ferro, Calcio, Vitamina D, Iodio, Acido folico, Vitamina b12 e di Omega3.

Sono nutrienti da non sottovalutare: ad esempio un basso livello di folati nella madre è un fattore di rischio per lo sviluppo di difetti del tubo neurale nel feto.

Gli acidi grassi essenziali sono molto importanti sia per la madre che per la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso centrale del neonato e servono, in particolare, alle strutture cerebrali e retiniche.

Se la nausea è abbastanza tollerabile, si possono seguire alcuni semplici accorgimenti per attenuare la sensazione di malessere:

  1. Mai effettuare un digiuno per più di 3 ore: è importante infatti cambiare le abitudini alimentari. Mangiare poco e con maggiore frequenza cibi preferibilmente secchi, ricchi di carboidrati, in particolare la mattina appena svegli, dopo una notte di digiuno.
  2. Bere acqua gassata: sembrerà strano ma l’organismo sembra la tolleri meglio dell’acqua naturale
  3. Prediligere pasti freddi: i pasti caldi emanano odori più forti rispetto a quelli freddi
  4. Riposare: in caso di stanchezza, infatti, i sintomi associati alla nausea potrebbero aumentare
  5. Evitare caffeina e nicotina: riducono facilmente l’irrorazione placentare e per questo in gravidanza è controindicato il fumo e l’assunzione di molti caffè

 

E lo zenzero? Sono molte le donne gravide che tendono ad evitare l’assunzione di farmaci – anche se di dimostrata sicurezza – durante questo periodo e si indirizzano verso trattamenti non farmacologici con la convinzione che i prodotti naturali siano più sicuri dei farmaci di sintesi.

Le erbe medicinali sono rimedi molto più antichi dei farmaci, ma non per questo più efficaci, e tanto meno più sicuri.

Occorre cautela anche con le piante che si dimostrano efficaci come, ad esempio, lo zenzero che determina una riduzione significativa di nausea e vomito gravidici.

Data, nonostante ciò, la presenza nel rizoma di zenzero di sostanze ad attività mutagena, rimane il consiglio di limitarne o evitarne l’assunzione!

 

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