Magnesio e Potassio: Supradyn, Polase o Massigen?

Magnesio e Potassio: Supradyn, Polase o Massigen?

 

Alte temperature, afa ed eccessivo caldo possono provocare un generale senso di debolezza, spossatezza e crampi muscolari. Si sente spesso parlare di Magnesio e Potassio per poter contrastare questi sintomi, ma cosa sono? Quale sono le differenze tra Supradyn, Polase e Massigen magnesio e potassio?

Il nostro organismo è composto da minerali essenziali in quantità differenti. Oltre a costituire ossa e tessuti, sono indispensabili per il buon funzionamento delle cellule e quindi dell’organismo stesso. Fra questi troviamo anche il magnesio e il potassio: si tratta di due minerali “interdipendenti” per cui una carenza di magnesio alla lunga provoca anche una carenza di potassio.

Ma andiamo a vederli in dettaglio:

Il potassio è un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti tipicamente nell’organismo in quantità elevate. Di fatto si tratta del minerale presente in maggior quantità nelle cellule; il corpo di un individuo adulto ne contiene circa 180 grammi.

 

A che cosa serve il potassio?

Il potassio è coinvolto in diversi fenomeni del nostro organismo. Partecipa alla contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo cardiaco, contribuisce alla regolazione dell’equilibrio dei fluidi e dei minerali all’interno e all’esterno delle cellule e aiuta a mantenere la pressione nella norma, attenuando gli effetti del sodio. Può inoltre ridurre il rischio di calcoli renali ricorrenti e le possibilità di perdita di tessuto osseo dovuta all’invecchiamento.

…e a che cosa serve il Magnesio?

Il Magnesio è uno dei principali protagonisti per il buon funzionamento della pompa sodio-potassio che regola il trasporto di ioni sodio e potassio dentro e fuori la cellula. Rappresenta un elemento indispensabile per un corretto metabolismo energetico e l’attività dei muscoli; e da non dimenticare il suo importante contributo alla normale attività cardiocircolatoria, e nella prevenzione alla formazione delle placche aterosclerotiche.

Si sente spesso parlare del Magnesio per il benessere mentale, in particolare migliora l’irritabilità, i disturbi del sonno e la stanchezza mentale, favorendo la lucidità della mente ed eliminazione di scorie e tossine dall’organismo.

Supradyn, Massigen Magnesio e Potassio, Polase sono tre integratori a base di Magnesio e Potassio tra i più conosciuti ed utilizzati.

Vediamo insieme le differenze: 

Supradyn

Integratore alimentare a base di Magnesio e Potassio e vitamine

Come si assume?

Una bustina al giorno da sciogliere in un bicchiere d’acqua (ca 200ml)

Formato

-14 bustine granulato effervescente  o  24 bustine granulato effervescente

Polase

Integratore a base di Potassio e Magnesio che aiuta a combattere stanchezza e fatica fisica dovuta al caldo.

Come si assume?

Si consiglia l’assunzione di una bustina oppure due compresse dopo i due pasti principali, fino ad un massimo di 3 bustine oppure 6 compresse al giorno

Formato

-12, 24 e 36 bustine di granulato effervescente con vero succo di arancia

-12 e 24 bustine di granulato effervescente con vero succo di limone

-60 compresse deglutibili senza zucchero

Massigen Magnesio e potassio

Integratore alimentare  a base di Potassio e Magnesio e vitamina A, C, E.

Come si assume?

Si consiglia di assumere 2 bustine al giorno dopo i pasti principali

Formato

-24 bustine al gusto arancia rossa

Quando assumere magnesio e potassio?

Molto spesso ci si domanda quando assumere Magnesio e Potassio durante la giornata.  

In realtà, non c’è una regola fissa: se pratichiamo attività fisica, possiamo assumere l’integratore al termine dell’allenamento, in modo da equilibrare i sali persi durante lo sforzo atletico.

Oppure, ancora, lo possiamo assumere magnesio e potassio durante la giornata, quando ne sentiamo la necessità (ad esempio se sentiamo di avere le “pile” scariche, quando siamo sotto stress eccessivo, quando sudiamo e abbiamo caldo). 

Se prevediamo una giornata impegnativa può essere importante assumerli al mattino per ricevere la giusta carica. Può essere interessante l’assunzione continuativa a cicli o al bisogno in caso di particolari necessità.

Ma perché viene consigliato di assumere questi due minerali proprio durante il periodo estivo?

Una sana e corretta alimentazione consente una corretta assunzione di magnesio e potassio ma, durante il periodo estivo e in situazioni particolari di eccessiva sudorazione, potrebbe non essere sufficiente. In particolare, quando le temperature aumentano, la pressione sanguigna scende e compaiono spossatezza, affaticamento, crampi muscolari e stanchezza…affidarsi al proprio medico e farmacista per individuare l’integrazione più corretta può essere molto importante. 

 

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Cosa fare in caso di Diarrea?

Cosa fare in caso di diarrea?

 

Capita a molte persone di soffrirne ogni tanto e, di solito, non è preoccupante. Ciò nonostante la diarrea può essere fastidiosa e spiacevole finché non termina e ciò avviene, generalmente, nel giro di pochi giorni o di una settimana.

Imodium e Dissenten sono due farmaci utilizzati per il trattamento della diarrea!

 Vediamo insieme le differenze!

Cos’è e cosa contiene l’Imodium®?

Questo medicinale, acquistabile senza obbligo di prescrizione medica, contiene Loperamide: principio attivo che agisce sull’intestino riducendo i movimenti intestinali e lo stimolo dell’evacuazione.

Quando assumere Imodium?

Imodium è indicato per il trattamento sintomatico della diarrea occasionale (acuta).

Dosaggio?

-Adulti

Inizi il trattamento con 2 capsule (4 mg); se necessario, prosegua con 1 capsula (2 mg) dopo ogni evacuazione successiva di feci non formate.

La dose massima è di 8 capsule al giorno (16 mg).

-Bambini e adolescenti (età compresa tra i 6 e i 17 anni)

Inizi il trattamento con 1 capsula (2mg); se necessario, prosegua con 1 capsula (2 mg) dopo ogni evacuazione successiva di feci non formate. La dose massima deve essere calcolata in base al peso corporeo (3 capsule ogni 20 Kg), ma non deve superare le 8 capsule al giorno. 

Nei bambini da 6 a 12 anni di età, IMODIUM deve essere usato sotto controllo medico.

Interrompa l’uso di IMODIUM quando le feci ritornano normali, o se non ha più movimenti intestinali da 12 ore o se ha difficoltà ad evacuare (stitichezza).

Non usi, comunque, IMODIUM per più di 2 giorni.

Formulazioni?

-IMODIUM® Capsule Rigide

-IMODIUM® capsule molli

-IMODIUM® orosolubile.

Dissenten 

DISSENTEN contiene il principio attivo loperamide che aiuta a bloccare la diarrea, rallentando i movimenti dell’intestino.

Questo medicinale è indicato:

– per il trattamento sia della diarrea occasionale che della diarrea ricorrente

(diarrea acuta e riacutizzazioni della diarrea cronica).

La posologia è la stessa dell’IMODIUM, in quanto il principio attivo è lo stesso e nello stesso quantitativo di 2 mg! 

Quale sono le cause della diarrea?

La diarrea è una delle risposte del corpo allo squilibrio intestinale, che potrebbe essere stato causato da virus e batteri: molti casi di diarrea acuta sono proprio causati da virus, più frequentemente da rotavirus (soprattutto nei bambini) e da norovirus; da farmaci e antibiotici i quali uccidono anche i batteri buoni e ne fanno moltiplicare altri. Questo squilibrio all’interno dell’organismo determina la diarrea come effetto collaterale. Infine anche un viaggio porta molto spesso a cambiamenti della dieta, uno dei fattori scatenanti della diarrea. Inoltre, batteri patogeni e parassiti possono entrare nel corpo attraverso cibo, acqua e superfici sconosciuti.

Qual è il meccanismo d’azione della LOPERAMIDE?

La Loperamide (IMODIUM) costituisce un farmaco sintomatico, ossia il blocco della emissione delle feci liquide. Questo farmaco tende ad eliminare il sintomo (diarrea) ma non agisce sulle cause, sui batteri o virus che sono la causa della malattia intestinale. IMODIUM agisce bloccando le scariche liquide ma non elimina la causa che rimane attiva all’interno dell’intestino. Il meccanismo della loperamide è quello di legarsi ad alcuni recettori della parete intestinale, bloccando il rilascio di alcune molecole interne come acetilcolina e prostaglandine, la cui diminuzione nell’organismo riduce il movimento intestinale (peristalsi propulsiva) e aumenta il tempo di transito intestinale, diminuendo notevolmente la fuoriuscita di liquidi (blocco della diarrea). Questo effetto può favorire il ristagno interno di liquidi con la crescita e talvolta ‘esplosione delle colonie batteriche. In tali casi occorre comunque un accurato esame delle feci, che identifichi la causa della diarrea.

Cosa fare in caso di diarrea?

-Importantissima è la reidratazione dopo ogni scarica diarroica, con acqua e/o integratori salini o zuccheri, soprattutto in Paesi caldi.

-Attenzione all’alimentazione: quando si soffre di diarrea si consiglia una dieta semplice a base di banane, riso, mele e pane tostato.

-Per ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale, sono utili i probiotici che in breve tempo riducono le scariche e i fastidi legati alla diarrea.

-Farmaci antipropulsivi a base di Loperamide, come L’IMODIUM E il DISSENTEN,  servono a ridurre la peristalsi dell’intestino, causata dall’infiammazione o dall’irritazione dovuta all’attacco di tipo microbiologico in concomitanza ad altri fattori di tipo fisico.

Idratazione, fermenti lattici e dieta rappresentano il primo rimedio alla diarrea. Medicinali a base di Loperamide cloridrato sono in grado di fermare i sintomi della diarrea acuta. In caso di diarrea chiedi sempre consiglio al tuo farmacista che saprà indicarti il rimedio più giusto!

Ti stai preparando ad un viaggio e vuoi sapere come prevenire la diarrea del viaggiatore? Leggi il nostro articolo sulla diarrea del viaggiatore!

 

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Perché la lingua diventa bianca?

Perché la lingua diventa bianca?

 

Una lingua coperta da un patina bianca, una sensazione di bocca impastata e un sapore fuori dal normale possono essere dei segnali di allarme del nostro organismo. 

Per “lingua bianca” si intende una condizione dove la lingua si ricopre di una patina biancastra o cambia di colore assumendo una colorazione più pallida del normale ed è spesso il segno di una colonizzazione fungina o batterica della sua superficie. 

Le possibili cause della lingua bianca possono essere molteplici ma possiamo dire sicuramente che la maggior parte delle volte, il sintomo della lingua bianca è legato a patologie che sono transitorie e che sono legate all’apparato digerente e probabilmente anche alle abitudini alimentari 

Quali sono le possibili cause? 

Le cause della lingua bianca possono essere: 

-disturbi gastrointestinali 

-cattiva digestione 

-reflusso gastroesofageo 

-stress 

-affaticamento stagionale 

-disidratazione, soprattutto in periodi caldi o mesi estivi. 

-febbre 

Se la lingua bianca è associata ad altri sintomi come mal di testa, nausea e vertigini, stanchezza muscolare, stitichezza, poco appetito e digestione pesante potrebbe essere causa di un malfunzionamento di organi interni, come il fegato 

Perché la lingua diventa bianca? 

La lingua diventa bianca per via della crescita dei villi di cui è ricoperta la mucosa. Infatti, quando l’organismo è in uno stato di salute ottimale, i villi sono bassi e la lingua mantiene il suo colore rosa. Nel caso di un segnale di emergenza, invece, lanciato dall’organismo, questi vengono stimolati e crescono, provocando il cambiamento di colore della mucosa che attacca anche la gola. 

Lingua bianca e Candidosi orale 

Conosciuto anche come mughetto orale, è una condizione abbastanza frequente soprattutto in alcune fasce di età (è frequente soprattutto nei bambini e negli anziani): si tratta di una stomatite causata da un fungo, Candida Albicans, ed è caratterizzata dalla presenza di grandi macchie bianche sulla lingua.  Tuttavia, vi sono altre cause scatenanti per la candidosi orale. 

 Ad esempio un forte abbassamento delle difese immunitarie dovuto alla chemioterapia nei pazienti affetti da tumore, può essere all’origine di questa patologia. Anche altre malattie possono scatenare il proliferare di macchie bianche sulla lingua: pensiamo al diabete o a virus importanti come quello dell’HIV. 

Un’altra causa frequente della comparsa di lingua bianca può essere dovuta alla presenza della cosiddetta leucoplachia. In questa condizione patologica si ha lo sviluppo di una lesione che può colpire indistintamente la superficie della lingua piuttosto che un’altra zona. La lesione è spesso dovuta all’abuso di sostanze nocive per l’organismo quali fumo, alcool o droghe. Per guarire da questa condizione è necessario limitare al massimo o addirittura astenersi dall’uso di queste sostanze. 

Lingua bianca e cattiva digestione 

Come anticipato all’inizio dell’articolo, una lingua bianca può essere dovuto a dei problemi dell’apparato digerente molto spesso dovuti ad una dieta sbilanciata e troppo ricca. 

Se, assieme alla lingua bianca, si manifestano anche dei sintomi come mal di stomaco, diarrea e nausea potrebbe trattarsi di gastrite. Ovviamente anche aver mangiato troppo pesante o cibi scaduti potrebbe comportare questi sintomi. 

In ogni caso il nostro organismo ci sta mandando un messaggio cercando di liberarsi di un accumulo di tossine. 

Integrare una dieta sana ed equilibrata è la migliore soluzione da attuare nell’immediato, se il problema dovesse persistere rivolgersi al proprio medico curante. 

Alitosi e lingua bianca: c’è correlazione? 

Spesso, si associa il problema dell’alitosi al problema della lingua bianca, ma in realtà non è cosi: la lingua bianca infatti non è causa di alito cattivo. Se pure è vero che la pulizia del cavo orale è determinante per la salute e il benessere dell’organismo e che durante la pulizia anche la lingua va detersa a fondo, la massiccia concentrazione di batteri si trova altrove come negli spazi tra dente e gengive. Per questo, la lingua non può essere la causa principale dell’alitosi che è inoltre generalmente prodotta più da problemi intestinali. 

Quali sono i rimedi per la lingua bianca? 

I rimedi per curare la lingua bianca sono inevitabilmente legati al tipo di patologia che causa il problema. Solo conoscendo le cause che hanno prodotto il cambiamento del colore della lingua infatti potremmo trattare con successo questa noiosa problematica. 

Spesso una semplice supplementazione di vitamina A è sufficiente a regolarizzare la crescita dei villi linguali determinando in rapido tempo una ripresa del normale colorito rosato. 

Quando però la condizione della lingua bianca è dovuta alla presenza di un patogeno orale, come nel caso del mughetto, sarà necessario ricorrere all’uso di farmaci antimicotici ed importante sarà rafforzare le difese immunitarie e proteggere la flora batterica attraverso l’assunzione dei probiotici.  

Assicuriamoci comunque di bere abbastanza: lingua bianca è infatti spesso dovuta alla disidratazione ed evitiamo l’uso di sostanze ricche di perossido di idrogeno (alcuni collutori e le strisce sbiancanti contengono infatti questa sostanza). Il perossido di idrogeno, che è la sostanza attiva contenuta nell’acqua ossigenata, tende infatti a far sbiancare la lingua. 

Come rimuovere la patina bianca? 

Si può pulire la lingua strofinandola delicatamente con lo spazzolino da denti o utilizzando un puliscilingua con un pò di bicarbonato e eseguendo degli sciacqui 2 volte al giorno con un collutorio o con acqua e bicarbonato (un bicchiere di acqua tiepida e mezzo cucchiaino di bicarbonato sciolto).  

È chiaro che, in linea generale, una corretta igiene orale protegge la bocca dai batteri e dall’insorgere di patologie a carico del cavo orale: la pulizia orale deve essere accurata ed eliminare i batteri non solo dai denti ma anche dagli spazi tra dente e gengiva (con scovolino e filo interdentale) e dalla lingua. 

 

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Diclofenac: cos’è e quando si assume?

 

Il Diclofenac è attualmente uno dei Fans più utilizzati nel trattamento degli stati infiammatori sia muscolo-scheletrici che sistemici. 

È dotato di proprietà  antidolorifiche,antinfiammatorie e analgesiche. Il suo meccanismo di azione si basa sull’inibizione dell’enzima ciclossigenasi (noto anche come Cox) coinvolto nel metabolismo dei fosfolipidi di membrana.
In caso di traumi o danni tissutali le cellule vanno incontro a una serie di modificazioni tali da aumentare l’espressione dell’enzima ciclossigenasi, che a sua volta scatena una serie di reazioni a catena che portano alla sintesi delle prostaglandine, molecole in grado di facilitare lo sviluppo di una reazione flogistica (infiammatoria). L’attivazione di questo meccanismo porta a una sintomatologia caratterizzata da dolore, aumento della temperatura corporea e astenia. L’utilizzo di farmaci come il Diclofenac serve proprio a modulare l’eccessiva attivazione di questo meccanismo. 

 

  • A COSA SERVE IL DICLOFENAC? 

Il Diclofenac ha proprietà antidolorifiche,antinfiammatorie e analgesiche. Trova impiego nel trattamento delle affezioni reumatiche infiammatorie e degenerative (artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrosi, reumatismi), negli stati dolorosi post-traumatici e nelle infiammazioni. 

 

  • COME SI ASSUME IL DICLOFENAC? 

Il Diclofenac è disponibile per la: 

Somministrazione orale sotto forma di capsule rigide, capsule a lento rilascio , compresse, granulato per soluzione orale e compresse solubili (la dose di diclofenac abitualmente impiegata è di 50-100 mg al giorno, in funzione della gravità dei sintomi presentati dai pazienti, 150 mg è la dose massima giornaliera). 

Somministrazione rettale sotto forma di la dose consigliata è di 50 mg 1-3 volte al giorno, oppure 100 mg 1-2 volte al giorno). 

Somministrazione parenterale (intramuscolare o sottocutanea) sotto forma di soluzione iniettabile (la dose di diclofenac abitualmente impiegata è di 25-75 mg al giorno, secondo la gravità dei sintomi presentati dai pazienti). 

Somministrazione cutanea sotto forma di gel, schiuma cutanea, soluzione dermatologica e cerotti medicati (Quando si utilizza il gel a base di diclofenac, si consiglia di effettuare 3-4 applicazioni al giorno;
Quando si utilizza la schiuma cutanea, invece, è consigliabile effettuare 1-3 applicazioni al giorno). 

Sono disponibili in commercio formulazioni sottoforma di gel e schiuma gel a diverse percentali (1%, 2%, 3% contenenti per 100g di prodotto rispettivamente 1g, 2g, 3g di Diclofenac sodico), interessante è la formulazione al 4% che si presenta come spray liquido, da nebulizzare localmente, non ha bisogno di essere massaggiato a lungo, penetra facilmente e si assorbe subito. 

Nel caso del cerotto medicato, si consiglia di applicare 1-2 cerotti e di sostituirlo/i ogni 12-24 ore, secondo prescrizione medica). Anche per quanto riguarda i cerotti medicati sono disponibili cerotti contenenti Diclofenac 140mg, Diclofenac 180mg. 

Somministrazione oculare sotto forma di collirio (La posologia del farmaco deve essere stabilita dal medico su base individuale). 

 

  • DICLOFENAC IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO 

È controindicato se si sta pianificando una gravidanza, poiché il Diclofenac può influenzare negativamente la fertilità femminile. 

Durante il primo e il secondo trimestredi gravidanza, il Diclofenac dovrebbe essere utilizzato solo se il medico lo ritiene assolutamente necessario.
Nel terzo trimestre di gravidanza, invece, il farmaco è controindicato a causa dei danni che può provocare al feto (tossicità cardiopolmonare, disfunzioni renali e prolungamento del tempo di sanguinamento alla nascita) e alla madre (inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio e aumento del tempo di sanguinamento).
Inoltre, l’utilizzo del Diclofenac è controindicato anche nelle madri che allattano al seno. 

 

  • QUANDO È NECESSARIA LA PRESCRIZIONE DI DICLOFENAC? 

Diclofenac a dosaggio di 50mg/75mg per compressa,capsula rigida o a lento rilascio, richiede una prescrizione, possono essere vendute quindi solo dietro ricetta medica.  

Forme monodose come supposte, compresse o capsule che contengono 25 mg di principio attivo, e anche unguenti, gel, spray, sono vendibili liberamente senza obbligo di ricetta medica. 

 

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N-Acetilcisteina, cos’è e quando si assume?

L’ N-Acetilcisteina – classicamente definita NAC, è il derivato N-Acetile del più comune aminoacido L-Cisteina. 

Si tratta di un derivato attivo come antiossidante e mucolitico: è il principio attivo di alcuni farmaci indicati nel trattamento delle affezioni respiratorie che causano ipersecrezione densa e vischiosa di catarro; l’azione antiossidante contribuisce a ridurre l’infiammazione nei bronchi e nel tessuto polmonare, viene somministrato in caso di bronchite, BPCO, può migliorare altre condizioni polmonari come fibrosi cistica, asma e fibrosi polmonare. 

 

COME FARMACO QUAL È IL SUO IMPIEGO? 

Viene somministrato per via endovenosa come antidoto nell’ intossicazione da paracetamolo, in modo da prevenire o ridurre i danni ai reni e al fegato. 

Risulta efficace quasi al 100%, purché venga somministrato entro le prime 8 ore dal sovradosaggio; utile anche per combattere la tossicità di varie sostanze che possono causare la generazione di radicali liberi, come il monossido di carbonio e i mezzi di contrasto per i raggi X. 

Ha proprietà antinfluenzali e mucolitiche, aiuta a sciogliere il catarro dalle vie aeree favorendone l’espulsione, è uno dei farmaci più venduti in questo caso (esempi Fluimucil, Rinofluimucil, Solmucol e Broncohexal).  

Può anche alleviare i sintomi di congestione nasale e sinusale dovuti ad allergie o infezioni. 

L’acetilcisteina assunta sottoforma di integratore o come terapia farmacologica è disponibile in compresse, sciroppo, bustine o fiale per aerosol o per la somministrazione iniettabile. In bustine e compresse il farmaco è venduto in confezioni con obbligo di prescrizione medica o come farmaco da banco (SOP) a seconda del dosaggio. (I dosaggi suggeriti per un’adeguata supplementazione con N-Acetilcisteina sono generalmente quelli di 600 mg per 1-3 volte al giorno). 

  

QUALI SONO TUTTI I BENEFICI E PROPRIETÀ DELLA NAC? 

In linea generale l’ N-Acetilcisteina è utilizzata: 
-Come agente epatoprotettivo; 
-Come antiossidante; 
-Come elemento cardioprotettivo; 
-Come mucolitico. 
  

MA VEDIAMOLI NEL DETTAGLIO: 

  • La NAC può risultare utile come supporto alla terapia standard per combattere vari disturbi causati dallo stress ossidativo, come malattie cardiache, diabete, infertilità e persino alcune condizioni psichiatriche. 
  • Può favorire il controllo della glicemia riducendo l’infiammazione nelle cellule adipose e aumentando la sensibilità all’insulina.  
Inoltre, con la sua azione antiossidante può aiutare a prevenire le complicanze del diabete, sostenendo i livelli di glutatione. 
  • Può ridurre il rischio di malattie cardiache proteggendo il cuore dal danno ossidativo e favorendo il controllo della pressione arteriosa, aumenta la produzione di ossido nitrico, che induce vasodilatazione e migliora il flusso sanguigno. 
  • Riduce la risposta infiammatoria del corpo, aiuta a prevenire l’influenza o a ridurre i sintomi di un comune raffreddore. 
  • rappresenta un efficace mucolitico, aiutando a “sciogliere il catarro” in caso di tosse grassa e bronchiti. 
  • Aggiunta al trattamento standard, la NAC può essere molto utile per le donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), migliorando la fertilità e contribuendo a ridurre i lipidi nel sangue, glicemia a digiuno, insulina. 
  • Può contribuire ad equilibrare i livelli di glutammato, che rappresenta uno dei più importanti neurotrasmettitori, riducendo l’infiammazione e lo stress ossidativo può promuovere la crescita di nuove cellule cerebrali. Grazie a questi effetti, è stato segnalato che la NAC migliora l’umore nei pazienti depressi. 
  • Il trattamento combinato con NAC e altri antiossidanti migliora la cognizione in persone anziane sane con decadimento cognitivo lieve. 
  • Nei pazienti con morbo di Parkinson, gli integratori di NAC sembrano migliorare sia la funzione della dopamina che i sintomi della malattia come i tremori. 
  • È usata anche nel trattamento di cistiti emorragiche indotte da ciclofosfamide, grazie alla sua capacità di diminuire l’efficacia della ciclofosfamide. 

  

NAC E SPORT: 

L’ N-acetil cisteina (NAC) rientra, insieme al glutammato e alla glicina, nella sintesi del più potente antiossidante a nostra disposizione: il glutatione. 

Come integratore, viene usata per aumentare i livelli del glutatione, essenziale per la salute del sistema immunitario e per combattere i danni cellulari. 

Nella pratica sportiva al pari degli altri antiossidanti, è utile nel ridurre il danno ossidativo che si manifesta in seguito ad attività fisica intensa e, ed indirettamente, nel: 

  • Migliorare la performance atletica; 
  • Ridurre la sensazione di fatica; 
  • Facilitare il recupero. 

  

LO SAI CHE VIENE UTILIZZATA ANCHE IN COSMESI? 

Creme o gel contenenti N-acetilcisteina possono migliorare la salute della pelle, proteggendola dai danni ossidativi. 

La sua applicazione topica può essere utile in caso di dermatiti, irritazione della pelle, danni cutanei indotti dalle radiazioni e acne. Viene utilizzato anche nel trattamento delle calvizie. 

 

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Hai bisogno di una calda cura per combattere in fretta i sintomi del raffreddore e dell’influenza?

L’influenza solitamente insorge in inverno, sotto forma di epidemia, e compare improvvisamente con sintomi quali febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola, malessere generale, tosse. In caso di raffreddore i sintomi più evidenti sono starnuti, secrezione di muco, congestione nasale, mal di testa, mal di gola, lacrimazione, tosse, irritazione e prurito nasale. 

I sintomi influenzali hanno un esordio brusco e si possono manifestare con sintomi di diverso tipo: tra i farmaci più utilizzati e conosciuti ritroviamo il TACHIFLUDEC E VICKS FLU TRIPLA AZIONE.

VICKS FLU TRIPLA AZIONE

Vicks Flu Tripla Azione è un caldo rimedio per alleviare i sintomi di raffreddore e influenza, tra cui anche la tosse grassa.
Vicks Flu Tripla Azione allevia i sintomi di raffreddore e influenza tra cui:

– Febbre
– Dolori
– Naso chiuso
– Mal di gola
– Mal di testa
– Tosse grassa

Quali sono i principi attivi di Vicks Flu Tripla Azione?

Una bustina contiene:

– 500mg di paracetamolo
– 200mg di guaifenesina
– 10mg di fenilefrina cloridrato

Qual è la modalità d’uso?


1 bustina ogni 4-6 ore in base alle necessità, senza superare le 4 dosi (bustine) nell’arco di 24 ore.
Sciogliere il contenuto di una bustina di Vicks Flu Tripla Azione in una tazza di medie dimensioni e aggiungere acqua calda non bollente (250ml circa). Lasciare raffreddare fino a una temperatura bevibile.

Può essere utilizzato anche nei bambini?

No, può essere utilizzato negli adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni.

TACHIFLUDEC

Tachifludec è un farmaco ad azione analgesica, antipiretica e decongestionante utilizzato per il trattamento a breve termine dei sintomi del raffreddore e dell’influenza, inclusi i dolori di entità lieve/moderata e la febbre, quando associati a congestione nasale.

Quali sono i principi attivi? 

Una bustina di Tachifludec contiene:

-600 mg di paracetamolo

-40 mg di acido ascorbico

-10 mg di fenilefrina cloridrato (pari a fenilefrina 8,2 mg)

La dose consigliata per adulti e bambini di età superiore ai 12 anni è di 1 bustina ogni 4-6 ore fino a un massimo di 3 bustine nelle 24 ore giornaliere.

L’uso nei bambini è controindicato fino ai 12 anni.

Il medicinale non deve essere usato per più di 3 giorni consecutivi senza consultare il medico.

Lo sapevi che Tachifludec può essere utilizzato anche direttamente in acqua fredda (per gusto menta e arancia) o diluirlo con acqua fredda per raffreddare (per gusto limone e limone e miele)?

Quale sono quindi le similitudini e differenze?

Entrambi hanno come principio attivo il PARACETAMOLO E LA FENILEFRINA CLORIDRATO : IL PARACETAMOLO agisce riducendo la febbre (effetto antipiretico) e alleviando il dolore (effetto analgesico) e la FENILEFRINA CLORIDRATO induce vasocostrizione dei microvasi congestionati della mucosa nasale e di conseguenza riduce la secrezione e favorisce la disostruzione delle vie aeree.

Si differenziano invece per la presenza dell’ACIDO ASCORBICO nel TACHIFLUDEC  e della GUAIFENESINA nel VICKS FLU TRIPLA AZIONE. 

Perché la vitamina C è importante in caso di sintomi influenzali? 

L’acido ascorbico, comunemente noto come Vitamina C, contribuisce a stimolare le difese dell’organismo, grazie alle sue proprietà anti-ossidanti.  Spesso introdotto nelle associazioni di farmaci per il raffreddore per compensare la perdita di Vitamina C che si verifica nelle fasi iniziali di un’infezione acuta virale incluso il raffreddore.

La guaifenesina è invece un principio attivo ad azione espettorante, largamente utilizzato nel trattamento della tosse produttiva o tosse grassa.

In conclusione sia TACHIFLUDEC che VICKS FLU TRIPLA AZIONE sono utili per alleviare sintomi di influenza e raffreddore, ma è sicuramente da preferire il VICKS FLU TRIPLA AZIONE nel caso sopraggiunga come sintomo anche la TOSSE GRASSA! 

 

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Gastroprotettori: cosa sono e qual è il loro utilizzo?

Gastroprotettori: cosa sono e qual è il loro utilizzo?

I gastroprotettori spesso vengono utilizzati con troppa facilità anche quando non sono davvero necessari, perché nell’immaginario comune assumerli è un “qualcosa” che fa bene, forse è proprio il loro nome che trae in inganno! 

Purtroppo troppi sono gli effetti collaterali e molti sono gli usi impropri, quindi cercheremo di fare chiarezza per un uso consapevole di questa categoria di farmaci. 

Cosa sono i gastroprotettori?

Gli inibitori di pompa, chiamati in gergo “gastroprotettori” (omeprazolopantoprazoloesomeprazololansoprazolo),  sono farmaci che agiscono  diminuendo dell’80-95%  la normale produzione dell’acido gastrico. L’acido gastrico è indispensabile per il processo digestivo, la sua funzione è quella di degradare proteine, lipidi e carboidrati oltre che determinare il primo processo di sterilizzazione del cibo. Per cui è assurdo bloccare l’acido gastrico con un inibitore di pompa per un periodo di tempo prolungato pensare che questo non abbia degli effetti collaterali. 

Qual è l’utilizzo dei gastroprotettori? 

I gastroprotettori mirano alla protezione dello stomaco da eventuali danni causati da condizioni patologiche come l’eradicazione da Helicobacter pylori, gastrite, reflusso gastroesofageo e dall’utilizzo di farmaci gastrolesivi – tantissimi anziani e non solo, ogni giorno per il trattamento di differenti patologie, assumono 8-10 tipologie di farmaci durante il corso della giornata. 

In queste condizioni si viene a creare un eccesso di acidità dei succhi gastrici, che può portare a problematiche come dolore, pirosi gastrica, reflusso gastro–esofageo, rigurgito o vomito, fino a patologie più gravi come l’ulcera gastrica. Il vantaggio dei gastroprotettori è che il loro meccanismo d’azione si esplica per una durata molto lunga e la loro efficacia è in grado di arrivare fino alle 24 ore. 

L’utilizzo di farmaci potenzialmente gastrolesivi può richiedere la somministrazione di un gastroprotettore per limitare gli effetti negativi sullo stomaco. In particolare i farmaci appartenente alla categoria dei FANS inibiscono le prostaglandine, enzimi che proteggono la mucosa gastrica, favorendo l’insorgenza di processi infiammatori a carico della mucosa gastrica fino a provocare vere e proprie ulcere. La co-somministrazione con gastroprotettori però ne è raccomandata solo ai soggetti a rischio (età avanzata, storia di ulcera pregressa) e non come profilassi di routine.

Per il reflusso gastro-esofageo, gli inibitori di pompa protonica sono indicati come terapia di scelta in quanto sono efficaci nel contrastare la risalita di acidi nell’esofago. Sintomi caratterizzante il reflusso sono proprio il bruciore che dallo stomaco si irradia verso l’alto e il rigurgito acido. La posologia consigliata è quella di un’unica assunzione al giorno, a digiuno, per una durata massima di 2 settimane. Pertanto l’utilizzo nel reflusso gastroesofageo può essere di ausilio solo in una fase iniziale fino a quando non individuiamo le cause e intraprendiamo un percorso naturale di riequilibrio. 

Ma perché sono “pericolosi”? (Effetti collaterali)

Nonostante siano considerati dei farmaci sicurisono da assumere solo quando davvero non ne possiamo fare a meno e per il tempo minore possibile. Assunti per periodi prolungati e in maniera continuativa alla loro sospensione è possibile, infatti aspettarsi un “effetto rebound, ovvero un eccesso della produzione di acido cloridrico per alcuni giorni, motivo per cui è importante evitare di sospenderli da un giorno all’altro ma in maniera graduale. 

Inoltre ciò che viene sottovalutato è che utilizzando un gastroprotettore lo stomaco smette di diventare acido, passando dal pH giusto per la digestione (anche 1,5-2) a un pH pressoché neutro (7).Gli effetti collaterali sgraditi di questi composti chimici sono diversi, e vanno dall’induzione di carenza di vitamina B12 fino alla poliposi intestinale (stimolata dalla maggior secrezione di gastrina con cui il corpo cerca di rispondere al blocco farmacologico), ma il problema maggiore derivante dall’uso di questa classe di farmaci è la risposta allergico-infiammatoria conseguente alla loro potente azione di alterazione del transito intestinale.

Un pH neutro nello stomaco impedisce infatti la naturale sterilizzazione dei cibi che ingeriamo e quindi batteri e virus che normalmente venivano uccisi dal pH acido dello stomaco, sotto farmaco passano tranquillamente nell’intestino provocando una reazione infiammatoria e allergica molto intensa. Anche la digestione viene fortemente rallentata dai “gastroprotettori” in quanto alcuni enzimi gastrici come il pepsinogeno hanno bisogno dell’ambiente acido per attivarsi (nel caso del pepsinogeno, diventare pepsina) e di conseguenza questo richiederà un maggior lavoro delle proteasi pancreatiche. 

Quali sono i gastroprotettori e cosa differisce tra quelli in commercio? 

L’omeoprazolo, disponibile in commercio da 20 e 40 mg è il capostipite della categoria ed è il miglior gastroprotettore nella terapia per l’eradicazione dell’Helicobacter Pylori (OMEPRAZEN). L’ esomeprazolo rispetto agli altri gastroprotettori, agisce più rapidamente risultando più efficace (NEXIUM* e LUCEN). Il lansoprazolo ha un’efficacia superiore rispetto ad altri IPP nel trattamento del reflusso gastroesofageo (LANSOX). Il pantoprazolo è efficace almeno quanto l’omeprazolo nel trattamento della gastrite, mentre risulta migliore dell’omeprazolo in termini di efficacia nella terapia dell’ulcera duodenale (PANTORC,  IL PANTOPAN, BUSCOPAN REFLUSSO* e SEDIPANTO* pantoprazolo 20mg). 

Sono tutti da assumere preferibilmente al mattino a digiuno (almeno un’ora prima dei pasti, è preferibile 2 ore  prima del pasto) e sono medicinali soggetti a prescrizione medica ad eccezione del NEXIUM (esomeprazolo 20 mg), BUSCOPAN REFLUSSO e SEDIPANTO (pantoprazolo 20 mg). 

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L’ Amoxicillina

AMOXICILLINA

In commercio l’Amoxicillina è disponibile principalmente in due forme: assoluta, come nel caso del noto antibiotico “Zimox”, o in associazione con una seconda molecola, l’acido clavulanico, che svolge un ruolo di difesa dall’inattivazione frequentemente provocata dai batteri come forma di resistenza al farmaco. Il farmaco più noto nella formula combinata assume, tra le altre, la denominazione commerciale “Augmentin”.

L’amoxicillina è una penicillina ad ampio spettro, un composto appartenente alla classe degli antibiotici β-lattamici. Il nome della famiglia deriva da una caratteristica strutturale peculiare, l’anello β-lattamico, che è alla base del loro meccanismo d’azione.

Essi agiscono infatti inibendo la crescita batterica mediante il loro anello, riconosciuto per analogia strutturale al posto del componente naturale, interferendo con una specifica tappa della formazione della parete cellulare batterica. Ne consegue che esse uccidono il batterio solo se le cellule stanno attivamente crescendo e sintetizzando la parete cellulare. 

Resistenza

L’integrità strutturale dell’anello è quindi fondamentale ai fini dell’attività antibatterica e, non a caso, i batteri hanno preso provvedimenti: la resistenza alle penicillina è principalmente rappresentata da degli enzimi, noti come β-Lattamasi, prodotti dagli stessi batteri allo scopo di rompere l’anello inattivando la molecola antibiotica. 

L’Amoxicillina ha uno spettro antibatterico molto ampio ma viene appunto distrutta dalle β-Lattamasi. Per ovviare a questa problematica in commercio è disponibile in combinazione con diversi inibitori delle β-Lattamasi: acido clavulanico, sulbactam o tazobactam. L’associazione accresce maggiormente l’ampiezza dello spettro ma è disponibile solo in combinazioni fisse di inibitori delle β-Lattamasi e specifiche penicilline. Lo spettro conseguente è determinato dalla penicillina e non dall’inibitori della β-Lattamasi, che svolge semplicemente un ruolo di protezione della struttura.  

Assunzione/assorbimento

A differenza di tutte le penicillina, l’Amoxicillina, non necessita di accorgimenti particolari per l’assunzione orale. Di norma infatti le penicilline devono essere somministrate 1-2 ore prima o dopo i pasti, così da evitare il legame con le proteine alimentari e l’inattivazione da parte dei succhi gastrici.

L’amoxicillina è infatti stabile a pH acido e non interagisce con le proteine degli alimenti.

Eliminazione

L’amoxicillina viene per gran parte eliminata per via renale nelle urine. Risulta quindi fondamentale aggiustare la dose a seconda della funzionalità renale, somministrando dosi ridotte in funzione della clearance di creatina (parametro noto a chi soffre di ridotta funzionalità renale).

I livelli plasmatici di tutte le penicillina possono invece essere aumentati se contemporaneamente si assume probenecid. Curiosità in merito: durante la seconda guerra mondiale, per sopperire alle limitate scorte di penicillina, veniva somministrata la combinazione penicillina + probenecid. 

Linee guida dosaggi                                                                                                                                                                        

Dosi    Adulto    Bambini
Amoxicillina 0,25-0,5 g (2 o 3 dosi giornaliere)  

20-40 mg/Kg/giorno (2/3 dosi giornaliere)

Amoxicillina + Potassio clavulanato 500 mg + 125 mg / 875 mg + 125 mg (2 o 3 dosi giornaliere) 20-40 mg/Kg/giorno (2/3 dosi giornaliere)

Usi clinici

L’amoxicillina impiegata in associazione con un inibitori delle β-lattamasi aumenta certamente la sua efficacia, proteggendo l’anello e garantendo pertanto la sua funzionalità. Tuttavia, al fine di evitare lo sviluppo di resistenze da parte dei batteri, è sempre indicato utilizzare l’antibiotico giusto per un determinato batterio.

Essa viene utilizzata per infezioni delle vie urinarie, sinusiti, otiti e infezioni del tratto inferiore dell’albero respiratorio, Infezioni in ambito odontoiatrico (endocardite), sepsi post-operatoria, infezioni della milza, infezioni della pelle e dei tessuti molli, infezioni gastrointestinali.  

Azioni sfavorevoli 

Le penicillina sono tra gli antibiotici meno tossici in assoluto. La gran parte degli effetti collaterali seri è riconducibile a reazioni di ipersensibilità, determinando esse sensibilizzazione e allergia crociata. Esse comprendono: shock anafilattico, reazioni del tipo della malattia da siero (febbre, edema, orticaria, ecc. sempre più rare al giorno d’oggi) ed una varietà di eruzioni cutanee.

Possono manifestarsi anche lesioni orali, febbre, nefrite interstiziale, eosinofilia, disturbi ematologici e vasculopatie. In generale, le persone allergiche alle penicillina devono essere trattate con altri antibiotici. Se necessario, come ad esempio nel caso dell’endocardite batterica, i pazienti allergici alla penicillina possono essere sottoposti al processo di desensibilizzazione. 

Elevate dosi di penicillina per via orale possono provocare disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea, e possono verificarsi infezioni secondarie come la candidosi vaginale. L’amoxicillina in più può causare eruzioni cutanee non di natura allergica. 

Specialità medicinali contenenti Amoxicillina

Abba, Abioclav, Amosol, Acadimox, Aklav, Amox, Amoxicillina, Amoxicillina/Acido Clavulanico, Amoxicillina/Acido Clavulanico Euroterapici, Amoxicillina/Acido Clavulanico Hexal, Amoxicillina/Acido Clavulanico Ratiopharm, Amoxicillina/Acido Clavulanico Teva, Amoxacillina Hexal, Amoxicillina Ratiopharm, Amoxicillina Sodica, Amoxina, Anival, Augmentin, Aveggio, Clavomed, Clavulin, Homer, Klavux, Kruxade, Mondex, Neoduplamox, Oralmox, Posmox, Puriclav, Sievert, Sintopen, Stemox, Velamox, Xinamod, Zimox.

In quanto antibiotico, l’amoxicillina è un farmaco erogabile solo mediante prescrizione medica

In caso di dubbi, in politerapia farmacologica o in particolari patologie, è sempre consigliato il consulto del medico.

 

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“L’utilizzo smodato e inconsapevole dei motori di ricerca nel vano tentativo di automedicarsi può avere effetti indesiderati, anche gravi. Ascolta attentamente il tuo medico e il tuo farmacista, non è nocivo!”

                                                                                                                                                    

MOMENT: differenze ed usi specifici nelle diverse forme di Mal di Testa.moment: differenze ed usi specifici nelle diverse forme di mal di testa

Hai il mal di testa e non sai quale Moment scegliere? Oggi faremo chiarezza sulle differenze dei vari Moment in commercio, suddividendoli in base all’entità del dolore in modo da poter scegliere esattamente il principio attivo e il dosaggio adatto. 

  

MOMENT  

 

Principio Attivo: IBUPROFENE 200 mg 

Cos’è? L’ibuprofene è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS con proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche  e antipiretiche. Può essere preso a stomaco vuoto perché è meglio tollerato a livello gastrico. 

Perché si usa? Mal di testa (fastidio di lieve intensità, dolori di varia origine e natura come mal di denti, dolori mestruali , dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, nel trattamento sintomatico degli stati febbrili ed influenzali. 

Come si presenta: Confezione da 6, 12, 24 o 36 compresse rivestite; confezione da 10 capsule molli*  

Posologia: 1-2 compresse, due-tre volte al giorno. Non superare la dose di 6 compresse al giorno. 

DispensazioneQuesto farmaco può essere acquistato senza ricetta 

*Le capsule molli, essendo  il principio attivo già in soluzione liquida, favoriscono un più rapido assorbimento. 

              

MOMENT ACT 

Principio attivoIBUPROFENE 400 mg 

Cos’è’? L’ibuprofene è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS con proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche e antipiretiche. 

Perché si usa? Mal di testa forte con attacchi di dolore di media o forte intensità ad entrambi i lati della testa, non è un dolore pulsante ma si presenta come una pressione intorno alla testa. Dolori di varia origine come mal di denti, dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, stati febbrili e influenzali; quando la terapia con il 200 mg non sortisce effetto. 

Come si presenta : In confezione da  12 o 20  compresse rivestite; confezione da 10 capsule molli* 

Posologia: 1 compressa due-tre volte al giorno. 

È utilizzato negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anniPuò essere preso a stomaco vuoto perché è meglio tollerato a livello gastrico. 

Dispensazione: Questo farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

 

 

MOMENT ACT compì 

Principio attivoKETOPROFENE 25 mg 

Cos’è? Il ketoprofene appartiene a un gruppo di medicinali chiamati FANS con proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e antipiretiche. È utilizzato negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni 

Perché si usa? Mal di testa forte con attacchi di dolore di moderata e forte intensità ad entrambi i lati della testa, non è un dolore pulsante ma si presenta come una pressione intorno alla testa.  Dolori di varia origine come mal di denti, dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, stati febbrili e influenzali , stati infiammatori post-traumi , artrite reumatoide , artrosi.  

Come si presenta: 10 capsule molli* 

Posologia: Una capsula in dose singola o ripetuta 2-3 volte al giorno.  

L’uso del medicinale è riservato ai pazienti con un’età superiore ai 12 anni. 

Dispensazione: Questo farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

      

MOMENDOL  

Principio attivo: NAPROSSENE SODICO 220 mg 

Cos’è? Il naprossene (o naproxene) è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) dotato di attività analgesica, antipiretica e antinfiammatoria. 

Perché si usa? Mal di testa da cervicale che si propaga dal collo alla testa. Il dolore è tipicamente unilterale e associato a limitati movimenti del collo.  Per il trattamento sintomatico di breve durata dei dolori lievi e moderati dolore muscolare ed articolare, mal di denti, dolore mestruale), stati febbrili.  

Come si presenta: Confezione da 12 o 24 compresse rivestite; confezione da 12 capsule molli ; 

Posologia: 1 compressa rivestita/ capsula ogni 8-12 ore, preferibilmente dopo un pasto 

Momendol è controindicato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età. 

Non assumere il farmaco per più di 7 giorni per il dolore, e per più di 3 giorni per la febbre.    

Dispensazione: Questo farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

 

MOMENT  ROSA

Principio Attivo: IBUPROFENE 200 mg  

Cos’è? L’ibuprofene è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS con proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche  e antipiretiche. Può essere preso a stomaco vuoto perché è meglio tollerato a livello gastrico. 

Perché si usa? Mal di testa da ciclo che compare in prossimità o durante il ciclo mestruale conseguente ad uno squilibrio ormonale , successivo all’ovulazione e alla fisiologica produzione di mediatori dell’infiammazione. Dolori di varia origine e natura come mal di denti, dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, nel trattamento sintomatico degli stati febbrili ed influenzali. 

Come si presenta: Confezione da 12 bustine di granulato. 

Posologia: La dose raccomandata è 1-2 bustine, due-tre volte al giorno sciogliendo il contenuto di una bustina in un bicchiere d’acqua. 

DispensazioneQuesto farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

MOMENT ACT ROSA   

                                     

Principio Attivo: IBUPROFENE 400 mg sottoforma di sale sodico agendo dopo soli 3 minuti. 

Cos’è? L’ibuprofene è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS con proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche  e antipiretiche. Può essere preso a stomaco vuoto perché è meglio tollerato a livello gastrico. 

Perché si usa? Mal di testa da ciclo che compare in prossimità o durante il ciclo mestruale conseguente ad uno squilibrio ormonale , successivo all’ovulazione e alla fisiologica produzione di mediatori dell’infiammazione. Dolori di varia origine e natura come mal di denti, dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, nel trattamento sintomatico degli stati febbrili ed influenzali. 

Come si presenta: Confezione da 12 bustine di granulato o 6 compresse rivestite  

Posologia: La dose raccomandata è 1 compressa/ 1 bustina , due-tre volte al giorno sciogliendo il contenuto di una bustina in un bicchiere d’acqua. 

DispensazioneQuesto farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

MOMENXSIN       

                                                   

Principio AttivoIBUPROFENE 200 mg/ PSEUDOEFEDRINA CLORIDRATO 30 mg 

Cos’è? L’ibuprofene è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS con proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche e antipiretiche. La pseudoefedrina cloridrato è un decongestionante nasale, che attraverso la sua azione vasocostrittrice, allevia la congestione nasale. 

Perché si usa? Mal di testa da congestione nasale, il quale è provocato da un’infiammazione che provoca gonfiore e edema della mucosa nasale, accumulo di muco, diminuzione del flusso d’aria nelle cavità nasale e paranasali con conseguente pressione e dolore dalla zona del naso e degli occhi fino ad arrivare alla fronte. Dolori di varia origine e natura come mal di denti, dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, nel trattamento sintomatico degli stati febbrili ed influenzali. 

Come si presenta: Confezione da 12 compresse rivestite  

Posologia: La dose raccomandata è 1 compressa ogni 6 ore. In caso di sintomi più gravi fino a 2 compresse ogni 6 ore. Non deve essere somministrato a bambini e adolescenti di età inferiore a 15 anni. 

DispensazioneQuesto farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

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Prima, dopo o lontano dai pasti? Quando assumere un farmaco?

Sono domande che vengono poste ogni giorno ai nostri farmacisti e per quanto possiate pensare siano banali, in realtà ricoprono un ruolo fondamentale per garantire l’efficacia del farmaco.

Ogni volta che prendiamo un farmaco a stomaco pieno vi possono essere delle interferenze con il cibo ma, fortunatamente, nella maggior parte dei casi, queste non sono tali da compromettere l’efficacia della terapia o da rappresentare un pericolo. 

Per tale motivo al momento della prescrizione o della dispensazione di un medicinale il paziente dovrebbe ricevere indicazioni esaurienti sulle modalità di assunzione in relazione ai pasti.

Le interazioni cibo-farmaci, oltre ad essere molteplici, possono essere anche molto complesse. E’ ovvio che le considerazioni di seguito riportate si applicano solo alle terapie orali, quando cioè i farmaci vengono deglutiti perché solo in questi casi il loro cammino segue la stessa strada degli alimenti. Non interessano perciò le altre vie di somministrazione, neppure quella sublinguale in quanto il farmaco, anche se posto in bocca sotto la lingua, passa direttamente nel sangue e viene assorbito attraverso la ricca vascolarizzazione della mucosa orale.

Ecco perchè è molto importante rispettare quando indicato per l’assunzione di ciascun farmaco. Gli stessi medici, sulle ricette e prescrizioni usano spesso terminologie diverse per dire la stessa cosa. Cerchiamo allora di fare chiarezza e soprattutto di mettere in luce le differenze.

  • da assumere PRIMA del pasto: assumi il farmaco a stomaco vuoto, entro 30 minuti dall’inizio del pasto;
  • da assumere DOPO il pasto: assumi il farmaco a stomaco pieno, subito dopo aver terminato di mangiare;
  • da assumere AI pasti o DURANTE i pasti: assumi il farmaco durante il pasto (mentre stai mangiando) o comunque a stomaco pieno;
  • da assumere PREFERIBILMENTE AI pasti: assumi il farmaco preferibilmente (ma non esclusivamente) durante il pasto (mentre stai mangiando) o comunque preferibilmente a stomaco pieno;
  • da assumere LONTANO dai pasti o A STOMACO VUOTO: assumi il farmaco almeno un’ora prima dei pasti o due ore dopo aver mangiato;
  • da assumere INDIPENDENTEMENTE dai pasti: non c’è interazione tra farmaco e cibo quindi il medicinale può essere assunto in qualsiasi momento della giornata.

 

Cosa mangiare prima di assumere farmaci?

Salvo diversa indicazione del medico, non è importante mangiare un determinato cibo piuttosto di un altro, è invece importante assumere un quantitativo adeguato di cibo per poterlo definire“pasto”.

E’ importante il tipo di liquido con cui assumere il farmaco?

Si, il tipo di liquido o di bevanda con cui si assume il farmaco è fondamentale, basti pensare al caso del succo di pompelmo. Per evitare qualsiasi problema, l’acqua naturale è sempre la scelta più opportuna, meglio se a temperatura ambiente e in abbondanza.

Attenzione all’alcool

Anche se non è un alimento nel senso stretto del termine, l’alcool è comunque un componente usuale della dieta di molte persone. L’accoppiata alcool-farmaci è imprevedibile e pericolosa. Andrebbe perciò sempre evitata.

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