CETIRIZINA: cos’è e a cosa serve?

La Cetirizina è un antistaminico molto conosciuto ed utilizzato  nella cura della rinite allergica, stagionale o cronica, e dell’orticaria. Vediamo insieme indicazioni, controindicazioni ed utilizzi.

Quali sono gli utilizzi della cetirizina?

-Il trattamento dei sintomi nasali e oculari della rinite allergica sia stagionale che perenne, quali intensa lacrimazione, scolo nasale, starnuti.

-Il trattamento dei sintomi dell’orticaria cronica idiopatica quali prurito e arrossamenti.

È utile quindi per il trattamento dei sintomi della cosiddetta febbre da fieno, l’insieme dei sintomi associati all’allergia ai pollini, alla polvere o ad altre sostanze presenti nell’aria, e quelli associati ad allergie ad altri allergeni, come per esempio agli acari della polvere, alla forfora degli animali, alle muffe e agli scarafaggi.

Come agisce la cetirizina e quanto dura il suo effetto?

La cetirizina agisce bloccando l’attività dell’istamina, sostanza che scatena i sintomi delle allergie. Nella maggior parte dei pazienti i sintomi sono alleviati dopo circa 2 ore dalla somministrazione delle compresse e l’effetto rimane per 24 ore.

Come si assume la cetirizina?

In genere si assume una volta al giorno per via orale, sotto forma di compresse, compresse masticabili, sciroppo o gocce. Il principio attivo è  disponibile anche in combinazione con la pseudoefedrina.

 

Qual è la posologia e le modalità di somministrazione della cetirizina in compresse?

-Bambini di età compresa tra 6 e 12 anni: 5 mg due volte al giorno (mezza compressa due volte al giorno).

-Adulti e ragazzi di età superiore ai 12 anni: 10 mg una volta al giorno (1 compressa)

Qual è la posologia di cetirizina in gocce orali?

-Bambini di età compresa tra 2 e 6 anni: 2,5 mg due volte al giorno (5 gocce due volte al giorno).

-Bambini di età compresa tra 6 e 12 anni: 5 mg due volte al giorno (10 gocce due volte al giorno).

Adulti e ragazzi di età superiore ai 12 anni: 10 mg una volta al giorno (20 gocce).

E se si assume Cetirizina più di quanto si deve?

Gli effetti indesiderati possono comparire con intensità incrementata. Sono stati riportati eventi avversi quali confusione,diarrea, capogiri, stanchezza, mal di testa.malessere, dilatazione della pupilla, prurito, irrequietezza, sedazione, sonnolenza, stupore, anomalo ritmo cardiaco rapido, tremore e ritenzione urinaria

Quali sono gli effetti collaterali più importanti?

Gli effetti collaterali più comuni durante il trattamento con Cetirizina sono:

-sonnolenza

-affaticamento

-capogiri e cefalea

Raramente si sono verificati casi di difficolta di minzione e secchezza della bocca.

Possibili interazioni con cibi , bevande o farmaci?

Il paziente in terapia con cetirizina dovrebbe prestare particolare cautela all’assunzione di alcool ed altri principi attivi in grado di aumentare il rischio delle reazioni avverse.

Si può assumere cetirizina in gravidanza?

Come con altri farmaci, l’uso di cetirizina deve essere evitato durante la gravidanza. L’uso accidentale del farmaco da parte di una donna in gravidanza non produce alcun effetto dannoso sul feto, tuttavia l’assunzione del farmaco deve essere interrotta. Anche durante l’allattamento l’uso di cetirizina deve essere evitato perchè oltrepassa il latte materno.

I bambini possono assumere cetirizina?

Si, I bambini possono assumere cetirizina gocce a partied ai 2 anni di età e le compresse a partire dai 6 anni di età. Le compresse di Cetirizina devono essere somministrate al bambino per via orale con un bicchiere di acqua, latte o succo di frutta.

Quali sono i farmaci in commercio contententi cetirizina?

Sicuramente molto conosciuto è lo Zirtec, ma anche Cetirizina Mylan o Cetirizina Sandoz: tutti a base di 10 mg di Cetirizina dicloridrato.

Qual è il principio attivo di Reactine?

Anche Reactine contiene al suo interno cetirizina dicloridrato ma con dosaggio differente rispetto ai precedenti. Contiene 5 mg di Cetirizina dicloridrato e 120 mg di Pseudoefedrina cloridrato, decongestionante delle vie aeree superiori: sono compresse a rilascio prolungato.

Curiosità

Come mai alcuni antistaminici come la cetirizina provocano sonnolenza?

Gli stessi recettori H1 responsabili delle reazioni allergiche sono anche responsabili del mantenimento dello stato di veglia nel cervello. Il fattore principale che contribuisce all’effetto sedativo degli antistaminici è la loro capacità di attraversare la barriera emato-encefalica. Questa è una barriera protettiva che impedisce a sostanze potenzialmente dannose di passare dal sangue al cervello. Tuttavia, alcuni farmaci, compresi gli antistaminici, sono in grado di attraversare questa barriera e influenzare direttamente la funzione cerebrale. Quando gli antistaminici entrano nel cervello, si legano ai recettori responsabili della regolazione del sonno e della veglia, portando a sonnolenza e sedazione.

 

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Magnesio e Potassio: Supradyn, Polase o Massigen?

Magnesio e Potassio: Supradyn, Polase o Massigen?

 

Alte temperature, afa ed eccessivo caldo possono provocare un generale senso di debolezza, spossatezza e crampi muscolari. Si sente spesso parlare di Magnesio e Potassio per poter contrastare questi sintomi, ma cosa sono? Quale sono le differenze tra Supradyn, Polase e Massigen magnesio e potassio?

Il nostro organismo è composto da minerali essenziali in quantità differenti. Oltre a costituire ossa e tessuti, sono indispensabili per il buon funzionamento delle cellule e quindi dell’organismo stesso. Fra questi troviamo anche il magnesio e il potassio: si tratta di due minerali “interdipendenti” per cui una carenza di magnesio alla lunga provoca anche una carenza di potassio.

Ma andiamo a vederli in dettaglio:

Il potassio è un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti tipicamente nell’organismo in quantità elevate. Di fatto si tratta del minerale presente in maggior quantità nelle cellule; il corpo di un individuo adulto ne contiene circa 180 grammi.

 

A che cosa serve il potassio?

Il potassio è coinvolto in diversi fenomeni del nostro organismo. Partecipa alla contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo cardiaco, contribuisce alla regolazione dell’equilibrio dei fluidi e dei minerali all’interno e all’esterno delle cellule e aiuta a mantenere la pressione nella norma, attenuando gli effetti del sodio. Può inoltre ridurre il rischio di calcoli renali ricorrenti e le possibilità di perdita di tessuto osseo dovuta all’invecchiamento.

…e a che cosa serve il Magnesio?

Il Magnesio è uno dei principali protagonisti per il buon funzionamento della pompa sodio-potassio che regola il trasporto di ioni sodio e potassio dentro e fuori la cellula. Rappresenta un elemento indispensabile per un corretto metabolismo energetico e l’attività dei muscoli; e da non dimenticare il suo importante contributo alla normale attività cardiocircolatoria, e nella prevenzione alla formazione delle placche aterosclerotiche.

Si sente spesso parlare del Magnesio per il benessere mentale, in particolare migliora l’irritabilità, i disturbi del sonno e la stanchezza mentale, favorendo la lucidità della mente ed eliminazione di scorie e tossine dall’organismo.

Supradyn, Massigen Magnesio e Potassio, Polase sono tre integratori a base di Magnesio e Potassio tra i più conosciuti ed utilizzati.

Vediamo insieme le differenze: 

Supradyn

Integratore alimentare a base di Magnesio e Potassio e vitamine

Come si assume?

Una bustina al giorno da sciogliere in un bicchiere d’acqua (ca 200ml)

Formato

-14 bustine granulato effervescente  o  24 bustine granulato effervescente

Polase

Integratore a base di Potassio e Magnesio che aiuta a combattere stanchezza e fatica fisica dovuta al caldo.

Come si assume?

Si consiglia l’assunzione di una bustina oppure due compresse dopo i due pasti principali, fino ad un massimo di 3 bustine oppure 6 compresse al giorno

Formato

-12, 24 e 36 bustine di granulato effervescente con vero succo di arancia

-12 e 24 bustine di granulato effervescente con vero succo di limone

-60 compresse deglutibili senza zucchero

Massigen Magnesio e potassio

Integratore alimentare  a base di Potassio e Magnesio e vitamina A, C, E.

Come si assume?

Si consiglia di assumere 2 bustine al giorno dopo i pasti principali

Formato

-24 bustine al gusto arancia rossa

Quando assumere magnesio e potassio?

Molto spesso ci si domanda quando assumere Magnesio e Potassio durante la giornata.  

In realtà, non c’è una regola fissa: se pratichiamo attività fisica, possiamo assumere l’integratore al termine dell’allenamento, in modo da equilibrare i sali persi durante lo sforzo atletico.

Oppure, ancora, lo possiamo assumere magnesio e potassio durante la giornata, quando ne sentiamo la necessità (ad esempio se sentiamo di avere le “pile” scariche, quando siamo sotto stress eccessivo, quando sudiamo e abbiamo caldo). 

Se prevediamo una giornata impegnativa può essere importante assumerli al mattino per ricevere la giusta carica. Può essere interessante l’assunzione continuativa a cicli o al bisogno in caso di particolari necessità.

Ma perché viene consigliato di assumere questi due minerali proprio durante il periodo estivo?

Una sana e corretta alimentazione consente una corretta assunzione di magnesio e potassio ma, durante il periodo estivo e in situazioni particolari di eccessiva sudorazione, potrebbe non essere sufficiente. In particolare, quando le temperature aumentano, la pressione sanguigna scende e compaiono spossatezza, affaticamento, crampi muscolari e stanchezza…affidarsi al proprio medico e farmacista per individuare l’integrazione più corretta può essere molto importante. 

 

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Cosa fare in caso di Diarrea?

Cosa fare in caso di diarrea?

 

Capita a molte persone di soffrirne ogni tanto e, di solito, non è preoccupante. Ciò nonostante la diarrea può essere fastidiosa e spiacevole finché non termina e ciò avviene, generalmente, nel giro di pochi giorni o di una settimana.

Imodium e Dissenten sono due farmaci utilizzati per il trattamento della diarrea!

 Vediamo insieme le differenze!

Cos’è e cosa contiene l’Imodium®?

Questo medicinale, acquistabile senza obbligo di prescrizione medica, contiene Loperamide: principio attivo che agisce sull’intestino riducendo i movimenti intestinali e lo stimolo dell’evacuazione.

Quando assumere Imodium?

Imodium è indicato per il trattamento sintomatico della diarrea occasionale (acuta).

Dosaggio?

-Adulti

Inizi il trattamento con 2 capsule (4 mg); se necessario, prosegua con 1 capsula (2 mg) dopo ogni evacuazione successiva di feci non formate.

La dose massima è di 8 capsule al giorno (16 mg).

-Bambini e adolescenti (età compresa tra i 6 e i 17 anni)

Inizi il trattamento con 1 capsula (2mg); se necessario, prosegua con 1 capsula (2 mg) dopo ogni evacuazione successiva di feci non formate. La dose massima deve essere calcolata in base al peso corporeo (3 capsule ogni 20 Kg), ma non deve superare le 8 capsule al giorno. 

Nei bambini da 6 a 12 anni di età, IMODIUM deve essere usato sotto controllo medico.

Interrompa l’uso di IMODIUM quando le feci ritornano normali, o se non ha più movimenti intestinali da 12 ore o se ha difficoltà ad evacuare (stitichezza).

Non usi, comunque, IMODIUM per più di 2 giorni.

Formulazioni?

-IMODIUM® Capsule Rigide

-IMODIUM® capsule molli

-IMODIUM® orosolubile.

Dissenten 

DISSENTEN contiene il principio attivo loperamide che aiuta a bloccare la diarrea, rallentando i movimenti dell’intestino.

Questo medicinale è indicato:

– per il trattamento sia della diarrea occasionale che della diarrea ricorrente

(diarrea acuta e riacutizzazioni della diarrea cronica).

La posologia è la stessa dell’IMODIUM, in quanto il principio attivo è lo stesso e nello stesso quantitativo di 2 mg! 

Quale sono le cause della diarrea?

La diarrea è una delle risposte del corpo allo squilibrio intestinale, che potrebbe essere stato causato da virus e batteri: molti casi di diarrea acuta sono proprio causati da virus, più frequentemente da rotavirus (soprattutto nei bambini) e da norovirus; da farmaci e antibiotici i quali uccidono anche i batteri buoni e ne fanno moltiplicare altri. Questo squilibrio all’interno dell’organismo determina la diarrea come effetto collaterale. Infine anche un viaggio porta molto spesso a cambiamenti della dieta, uno dei fattori scatenanti della diarrea. Inoltre, batteri patogeni e parassiti possono entrare nel corpo attraverso cibo, acqua e superfici sconosciuti.

Qual è il meccanismo d’azione della LOPERAMIDE?

La Loperamide (IMODIUM) costituisce un farmaco sintomatico, ossia il blocco della emissione delle feci liquide. Questo farmaco tende ad eliminare il sintomo (diarrea) ma non agisce sulle cause, sui batteri o virus che sono la causa della malattia intestinale. IMODIUM agisce bloccando le scariche liquide ma non elimina la causa che rimane attiva all’interno dell’intestino. Il meccanismo della loperamide è quello di legarsi ad alcuni recettori della parete intestinale, bloccando il rilascio di alcune molecole interne come acetilcolina e prostaglandine, la cui diminuzione nell’organismo riduce il movimento intestinale (peristalsi propulsiva) e aumenta il tempo di transito intestinale, diminuendo notevolmente la fuoriuscita di liquidi (blocco della diarrea). Questo effetto può favorire il ristagno interno di liquidi con la crescita e talvolta ‘esplosione delle colonie batteriche. In tali casi occorre comunque un accurato esame delle feci, che identifichi la causa della diarrea.

Cosa fare in caso di diarrea?

-Importantissima è la reidratazione dopo ogni scarica diarroica, con acqua e/o integratori salini o zuccheri, soprattutto in Paesi caldi.

-Attenzione all’alimentazione: quando si soffre di diarrea si consiglia una dieta semplice a base di banane, riso, mele e pane tostato.

-Per ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale, sono utili i probiotici che in breve tempo riducono le scariche e i fastidi legati alla diarrea.

-Farmaci antipropulsivi a base di Loperamide, come L’IMODIUM E il DISSENTEN,  servono a ridurre la peristalsi dell’intestino, causata dall’infiammazione o dall’irritazione dovuta all’attacco di tipo microbiologico in concomitanza ad altri fattori di tipo fisico.

Idratazione, fermenti lattici e dieta rappresentano il primo rimedio alla diarrea. Medicinali a base di Loperamide cloridrato sono in grado di fermare i sintomi della diarrea acuta. In caso di diarrea chiedi sempre consiglio al tuo farmacista che saprà indicarti il rimedio più giusto!

Ti stai preparando ad un viaggio e vuoi sapere come prevenire la diarrea del viaggiatore? Leggi il nostro articolo sulla diarrea del viaggiatore!

 

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Artiglio del diavolo: proprietà e benefici.

L’Artiglio del diavolo è una pianta erbacea perenne originaria dell’Africa meridionale e orientale. Le sue radici, essiccate, sono utilizzate per la preparazione di prodotti erboristici e fitoterapici. Le virtù più note della pianta riguardano il suo potere analgesico ed antinfiammatorio. 

Conosciamolo meglio insieme! 

A cosa serve l’artiglio del diavolo e quali sono le sue proprietà? 

Tra le principali proprietà benefiche dell’Artiglio del diavolo troviamo azioni quali: 

  • antinfiammatoria,  
  • analgesica,  
  • spasmolitica,  
  • anti-reumatica,  
  • amaro-tonica 

e lo possiamo usare come rimedio naturale in casi quali: 

  • reumatismi,  artrosi, artriti, tendiniti, 
  • stati  doloranti e di tensione localizzati, infiammazioni muscolari,  
  • eccessiva  attività motoria,  
  • cattiva digestione, gonfiore addominale. 

 

Come può essere utilizzato l’artiglio del diavolo? 

Sono le radici secondarie dell’artiglio del diavolo, che possono raggiungere il peso di ben 600 grammi, ad essere raccolte, sminuzzate e trattate per ottenere le diverse formulazioni. Tradizionalmente applicata in crema, si può assumere allo stesso tempo anche in estratto secco e tintura madre per potenziarne l’azione. 

Artiglio del diavolo crema gel o unguento ? 

L’artiglio del diavolo in crema è forse la formulazione più conosciuta e utilizzata; oggi è affiancata da gel e unguenti, a seconda delle preferenze. Svolge un’azione topica e localizzata sulle parti infiammate o dolenti. In generale, contiene una concentrazione del 10% circa di principio attivo. Ottima per i massaggi defaticanti dopo l’attività sportiva e in tutti i casi di piccoli traumi, va applicata almeno due volte a giorno. 

Estratto secco 

Si tratta della formulazione pronta, in capsule o compresse, ottima per nevralgie e dolori articolari che si può continuare finché la sintomatologia infiammatoria non scompare. Ottimo per il contrastare il dolore muscolare, la posologia classica con cui si assume l’estratto secco di artiglio del diavolo è in capsule da 300 mg, 2-3 compresse a stomaco pieno per 10-15 giorni al mese, da ripetere il mese successivo se il dolore non passa. 

Tintura madre 

Si usa in alternativa a capsule o compresse e si può abbinare alle precedenti formulazioni locali per un’azione più estesa. La tintura madre di artiglio del diavolo si assume allungata in poca acqua: 30 gocce due volte al giorno. 

Decotto o infuso 

L’artiglio del diavolo in infuso e decotto è adatto per contrastare emicrania, dolori mestruali e facilitare la digestione. 

 

  • Per ottenere l’infuso si lascia riposare per qualche minuto un cucchiaio raso di radice in polvere in una tazza di acqua bollente, da bere due volte al giorno 
  • Per preparare il decotto bastano uno o due cucchiaini di radice sminuzzata per una tazza di acqua bollente, da lasciare in infusione per almeno 5 ore. La bevanda ottenuta si assume due o tre volte al giorno 

 

CONTROINDICAZIONI? 

L’artiglio del diavolo presenta diversi effetti collaterali. Essendo una pianta ipoglicemizzante, è controindicata in caso di diabete già trattato con farmaci, in quanto la sua assunzione potrebbe portare sanguinamenti, 

A causa della presenza di sostanze amare, l’artiglio del diavolo è sconsigliato in caso di ulcere e gastriti, in quanto potrebbe determinare il verificarsi di nausea, diarrea e dolori addominali. 

Inoltre, l’artiglio del diavolo interagisce con farmaci anticoagulanti ed ha un effetto ipotensivo, se ne sconsiglia l’uso a chi è sottoposto a questo tipo di terapia. 

 

E nei bambini?

E’ da evitare l’assunzione per I bambini al di sotto dei due anni. 

E nelle donne in gravidanza? 

Da evitare l’assunzione anche in gravidanza poichè l’artiglio del diavolo può stimolare le contrazioni uterine. Da evitare quindi anche durante l’allattamento.  

 

Come scegliere tra più prodotti a base di artiglio del diavolo? La concentrazione fa la differenza  

Ma attenzione, uno dei parametri più importanti da prendere in considerazione per distinguere e scegliere i prodotti a base di arnica è proprio la concentrazione di principi attivi. La concentrazione rappresenta la quantità della sostanza che si trova all’interno del prodotto. Per quanto riguarda l’arnica, sul mercato si possono trovare prodotti con una concentrazione che oscilla da un minimo del 10 per cento, per un effetto più blando, fino al 50 per cento e oltre, una percentuale che le assicura efficacia come rimedio contro i dolori muscolari e articolari.  

 

In conclusione 

L’artiglio del diavolo, nota anche come arpagofito, è una pianta ricca di principi attivi dalle proprietà antinfiammatorie e analgesiche. 

In commercio esistono sia integratori da assumere per via orale, sia prodotti ad uso cutaneo come creme e gel a base di estratti della pianta. Questi si utilizzano come aiuto naturale contro disturbi come artrite reumatoide, osteoartrite (artrosi), dolori articolari ed altre problematiche croniche. 

Gli integratori di artiglio del diavolo possono dare reazioni avverse come diarrea, nausea e vomito, mentre i prodotti da applicare direttamente sulla pelle non hanno particolari controindicazioni. 

 

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Diclofenac: cos’è e quando si assume?

 

Il Diclofenac è attualmente uno dei Fans più utilizzati nel trattamento degli stati infiammatori sia muscolo-scheletrici che sistemici. 

È dotato di proprietà  antidolorifiche,antinfiammatorie e analgesiche. Il suo meccanismo di azione si basa sull’inibizione dell’enzima ciclossigenasi (noto anche come Cox) coinvolto nel metabolismo dei fosfolipidi di membrana.
In caso di traumi o danni tissutali le cellule vanno incontro a una serie di modificazioni tali da aumentare l’espressione dell’enzima ciclossigenasi, che a sua volta scatena una serie di reazioni a catena che portano alla sintesi delle prostaglandine, molecole in grado di facilitare lo sviluppo di una reazione flogistica (infiammatoria). L’attivazione di questo meccanismo porta a una sintomatologia caratterizzata da dolore, aumento della temperatura corporea e astenia. L’utilizzo di farmaci come il Diclofenac serve proprio a modulare l’eccessiva attivazione di questo meccanismo. 

 

  • A COSA SERVE IL DICLOFENAC? 

Il Diclofenac ha proprietà antidolorifiche,antinfiammatorie e analgesiche. Trova impiego nel trattamento delle affezioni reumatiche infiammatorie e degenerative (artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrosi, reumatismi), negli stati dolorosi post-traumatici e nelle infiammazioni. 

 

  • COME SI ASSUME IL DICLOFENAC? 

Il Diclofenac è disponibile per la: 

Somministrazione orale sotto forma di capsule rigide, capsule a lento rilascio , compresse, granulato per soluzione orale e compresse solubili (la dose di diclofenac abitualmente impiegata è di 50-100 mg al giorno, in funzione della gravità dei sintomi presentati dai pazienti, 150 mg è la dose massima giornaliera). 

Somministrazione rettale sotto forma di la dose consigliata è di 50 mg 1-3 volte al giorno, oppure 100 mg 1-2 volte al giorno). 

Somministrazione parenterale (intramuscolare o sottocutanea) sotto forma di soluzione iniettabile (la dose di diclofenac abitualmente impiegata è di 25-75 mg al giorno, secondo la gravità dei sintomi presentati dai pazienti). 

Somministrazione cutanea sotto forma di gel, schiuma cutanea, soluzione dermatologica e cerotti medicati (Quando si utilizza il gel a base di diclofenac, si consiglia di effettuare 3-4 applicazioni al giorno;
Quando si utilizza la schiuma cutanea, invece, è consigliabile effettuare 1-3 applicazioni al giorno). 

Sono disponibili in commercio formulazioni sottoforma di gel e schiuma gel a diverse percentali (1%, 2%, 3% contenenti per 100g di prodotto rispettivamente 1g, 2g, 3g di Diclofenac sodico), interessante è la formulazione al 4% che si presenta come spray liquido, da nebulizzare localmente, non ha bisogno di essere massaggiato a lungo, penetra facilmente e si assorbe subito. 

Nel caso del cerotto medicato, si consiglia di applicare 1-2 cerotti e di sostituirlo/i ogni 12-24 ore, secondo prescrizione medica). Anche per quanto riguarda i cerotti medicati sono disponibili cerotti contenenti Diclofenac 140mg, Diclofenac 180mg. 

Somministrazione oculare sotto forma di collirio (La posologia del farmaco deve essere stabilita dal medico su base individuale). 

 

  • DICLOFENAC IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO 

È controindicato se si sta pianificando una gravidanza, poiché il Diclofenac può influenzare negativamente la fertilità femminile. 

Durante il primo e il secondo trimestredi gravidanza, il Diclofenac dovrebbe essere utilizzato solo se il medico lo ritiene assolutamente necessario.
Nel terzo trimestre di gravidanza, invece, il farmaco è controindicato a causa dei danni che può provocare al feto (tossicità cardiopolmonare, disfunzioni renali e prolungamento del tempo di sanguinamento alla nascita) e alla madre (inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio e aumento del tempo di sanguinamento).
Inoltre, l’utilizzo del Diclofenac è controindicato anche nelle madri che allattano al seno. 

 

  • QUANDO È NECESSARIA LA PRESCRIZIONE DI DICLOFENAC? 

Diclofenac a dosaggio di 50mg/75mg per compressa,capsula rigida o a lento rilascio, richiede una prescrizione, possono essere vendute quindi solo dietro ricetta medica.  

Forme monodose come supposte, compresse o capsule che contengono 25 mg di principio attivo, e anche unguenti, gel, spray, sono vendibili liberamente senza obbligo di ricetta medica. 

 

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Antispasmina Colica® o Buscopan® compresse?  

Quando assumerli? Cosa contengono questi medicinali senza obbligo di prescrizione e in che cosa differiscono?  

Andiamo ad analizzarli in dettaglio. 

 

Cosa contiene Buscopan? 

Buscopan® è un farmaco a base di N-butilbromuro di joscina,  appartiene ad un gruppo di medicinali chiamati alcaloidi della belladonna semisintetici  

Quando è indicato Buscopan? 

Buscopan® è indicato nel trattamento sintomatico delle manifestazioni spastico-dolorose del tratto gastroenterico. 

Dosaggio consigliato: 

La dose raccomandata per gli adulti e adolescenti di età superiore a 14 anni è la seguente, salvo diversa prescrizione medica: 

Compresse rivestite 

1-2 compresse rivestite 3 volte al giorno.
Le compresse devono essere assunte intere con una adeguata quantità di acqua. 

In pediatria nei bambini di età compresa tra i 6 ed i 14 anni deve seguire esattamente la prescrizione del medico. 

 

Cosa contiene Antispasmina Colica®? 

Antispasmina Colica® contiene due principi attivi papaverina cloridrato e Belladonna e serve per favorire il rilassamento della muscolatura dell’intestino e dello stomaco (apparato gastrointestinale). 

Quando è indicato Antispasmina Colica®? 

Antispasmina Colica si usa nel trattamento degli spasmi e del dolore dello stomaco e dell’intestino. 

Dosaggio consigliato: 

La dose raccomandata negli adulti è:  

  • da 2 a 6 compresse al giorno per Antispasmina Colica 10 mg + 10 mg 2
  • da 1 a 3 compresse al giorno per Antispasmina Colica Forte 50 mg + 10 mg.

 Uso nei bambini Antispasmina Colica è controindicata nei bambini al di sotto dei 12 anni. 

 

Dunque, in cosa differiscono Buscopan e Antispasmina Colica? 

In sostanza analizzando le controindicazioni e gli effetti collaterali, i due farmaci sono praticamente sovrapponibili. L’unico punto di differenza che riscontriamo è la somministrazione in età pediatrica. Antispasmina Colica® non si può somministrare nei bambini di età inferiore ai 12 anni in quanto i principi attivi non sono risultati sicuri in queste età. In più, nonostante il diverso meccanismo d’azione, possiamo dire che questi due farmaci si equivalgono perché hanno lo stesso effetto sul nostro organismo ovvero quello spasmolitico e si usano entrambi per disturbi della motilità di stomaco, intestino e delle vie biliari (tratto gastroenterico). 

 

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Arnica: usi e proprietà L’arnica, erba medicinale ampiamente usata nel campo fitoterapico e omeopatico grazie ai suoi effetti antinfiammatori e analgesici, è indicata per contusioni, contratture, ma anche per dolori di varia origine a carico del sistema scheletrico, muscolare e connettivale. 

Conosciamola meglio insieme! 

Cos’è l’Arnica? 

L’arnica, conosciuta da tutti per i suoi fiori color giallo dorato, è una pianta erbacea perenne che può arrivare a misurare anche 60 cm da terra: in particolare, le infiorescenze, i rizomi, le radici e le foglie sono le parti raccolte per scopi curativi. Gli ingredienti attivi presenti nei fiori di Arnica Montana sono i lattoni sesquiterpenici (in particolare la Elenanina e i suoi esteri), insieme ad acido acetico, isobutirrico e metacrilico, glicosidi flavonoici, cumarine e oli volatili.  Tali composti conferiscono alla pianta attività antisettiche, antinfiammatorie, antidolorifiche, antibatteriche, antisclerotiche, antimicotiche e antiossidanti. Le proprietà immunostimolanti, invece, sono attribuibili ai polisaccaridi contenuti nel fiore della pianta: sembra infatti, che queste molecole siano in grado di modificare la risposta immunitaria andando ad agire sul sistema del complemento e favorendo l’aumento dell’attività fagocitaria. 

Come può essere utilizzata l’arnica? 

L’arnica è usata principalmente per uso topico, sottoforma di unguenti, pomate, creme e gel  come antidolorifico e antinfiammatorio in caso di traumi fisici di varia natura (ematomi, contusioni, stiramenti muscolari, …) oppure come rimedio in caso di punture di insetti e leggere infiammazioni cutanee. 

Può essere utilizzata su ferite aperte? In realtà, molti preparati a base di arnica a uso topico, devono essere usati su pelle integra, a causa degli elevati quantitativi presenti di questa sola pianta. Esistono però dei medicinali low dose per uso topico che annoverano tra i componenti Arnica montana in basse dosi, che grazie alla presenza di altri ingredienti che ne mitigano gli effetti più aggressivi può essere applicata senza riserve anche su ferite aperte. 

L’arnica montana è disponibile anche in fitoterapia come estratto glicerico, olio essenziale o tintura madre. 

Per via orale invece, l’arnica è altamente cardiotossica: per questo motivo viene preparata con procedure di diluizione e dinamizzazione (omeopatia) ricavandone un estratto idroalcolico che ne consente un uso sicuro. 

A cosa serve l’arnica? 

La commissione Europea fornisce indicazioni solo per uso topico in caso di ferite, conseguenze di traumi (come ematomi, dislocazioni, contusioni, edemi da frattura), disturbi osteoarticolari, disturbi di origine reumatica, foruncolosi, flogosi da punture di insetti, flebiti superficiali. 

Le pomate all’arnica infatti sono utili in caso di dolori al tratto cervicale e lombare, per posture errate, per colpi d’aria, come rimedio efficace per problematiche articolari e per tutti quei traumi di natura sportiva.  

Grazie alle sue infinite proprietà, l’arnica montana è adatta per favorire la cicatrizzazione delle ferite, un valido rimedio anche contro le infiammazioni di bocca e gola, allevia i fastidi di punture di insetto e lenisce scottature di lieve entità. 

In particolare: 

  • Distorsioni, slogature e disturbi di origine muscolare o tendinea. Si assume arnica montana (9CH) e si abbina il gel a base di Arnica o per un effetto più importante l’unguento di arnica. In caso di contusioni ed ematomi, l’arnica aiuta a limitare il dolore, l’infiammazione e aiuta la riparazione dei tessuti; 
  • Per sfruttare al meglio la sua azione antidolorifica ed antinfiammatoria nel trattamento di dolori articolari, muscolari, nevralgie si può usare la TM sotto forma di impacchi, bendaggi, frizioni:  la tintura madre deve essere SEMPRE DILUITA in acqua o altra soluzione, prima di applicarla sulla pelle, ovviamente prima di ferite. 
  • Per contrastare la fatica e la spossatezza si utilizza il rimedio omeopatico a base di arnica in granuli (7 CH). Ottimo ricostituente cerebrale, aiuta ad affrontare con energia il cambio di stagione. 
  • Il bagno all’arnica: si mette nell’acqua calda qualche goccia di tintura madre o di olio da massaggio. Rilassa la pelle e ha un’azione decontratturante sulla muscolatura; 
  • Gola infiammata: la tintura di arnica è da sempre indicata per curare il mal di gola, è anche un ottimo antisettico orale utilizzato come collutorio. Si effettuano gargarismi con poche gocce di tintura madre diluite in un bicchiere di acqua; 
  • Punture di insetti, zanzare, vespe, api, calabroni: l’arnica in gel e in crema allevia fastidio, dolore e gonfiore. Si applica anche più volte al giorno. 

 

L’arnica può essere utilizzata nei bambini? 

La pomata all’arnica può essere adottata anche come rimedio di pronto intervento per i bambini, in caso di caduta, piccoli traumi da “gioco”: possiamo quindi applicare la pomata in presenza di lividi, gonfiori, dolori generici da contusioni, a cui spesso sono soggetti per vivacità. 

Ed in gravidanza ed allattamento? 

La sua assunzione per via orale è altamente sconsigliata in condizioni quali gravidanza e allattamento! 

Inoltre se ne sconsiglia l’utilizzo a soggetti allergici alle Compositae (echinacea, artemisia, tarassaco) perché in grado di scatenare fenomeni di allergia crociata. 

La concentrazione fa la differenza 

Ma attenzione, uno dei parametri più importanti da prendere in considerazione per distinguere e scegliere i prodotti a base di arnica è proprio la concentrazione di principi attivi. La concentrazione rappresenta la quantità della sostanza che si trova all’interno del prodotto. Per quanto riguarda l’arnica, sul mercato si possono trovare prodotti con una concentrazione che oscilla da un minimo del 10 per cento, per un effetto più blando, fino al 50 per cento e oltre, una percentuale che le assicura efficacia come rimedio contro i dolori muscolari e articolari. 

 

Vuoi conoscere la differenza tra due preparati a base di arnica disponibili in commercio? Arnica viti effetto termico o arnica forte gel: quali differenze? Leggi il nostro articolo  

 

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L’omeopatia è un sistema di cura “non convenzionale” basato sul principio che “il simile cura il simile”, vale a dire che una sostanza responsabile della comparsa di disturbi (sintomi) in persone sane può aiutare a guarire tali sintomi nelle persone malate.

L’omeopatia utilizza sostanze altamente diluite e cosiddette “dinamizzate”. È impiegata per la cura di numerose malattie, tuttavia, non esistono studi scientifici di buona qualità che ne dimostrino l’efficacia.

L’omeopatia

Nacque alla fine del 1700 quando Samuel Hahnemann, medico, fisico, chimico e linguista cominciò a sviluppare una medicina meno aggressiva rispetto a quella praticata in quegli anni, basata sulla somministrazione di piccole dosi di medicinali naturali in grado di innescare nell’organismo sano manifestazioni sintomatiche del tutto simili ad un organismo malato.

Questa dinamica viene chiamata anche legge dei simili e si basa sul seguente principio: “I simili si curano con i simili“: un farmaco in grado di provocare sintomi di una patologia in un corpo sano, sarà in grado di stimolare reazioni fisiologiche in un organismo malato tali da attivare un processo di autoguarigione.

Impiego dell’omeopatia

I principali ambiti di applicazione nei quali si sono riscontrati benefici con l’uso dei medicinali omeopatici sono: depressione, stati emotivi, disturbi psichici, malattie dell’apparato respiratorio, malattie della cute, malattie dell’apparato digerente, malattie endocrine, malattie del sistema osteo-muscolare, malattie del sistema circolatorio.

Le sostanze comunemente utilizzate a scopo terapeutico provengono dai tre regni della natura: vegetale, animale e minerale. Tutte sono sottoposte ad un particolare processo di diluizione e dinamizzazione, che ha il fine di eliminarne le proprietà tossicologiche, esaltandone quelle terapeutiche. La diluizione permette di aumentare l’efficacia dei/l principi/o attivi/o (Principio delle diluizioni infinitesimali, secondo cui l’azione dei medicamenti aumenta progressivamente con il diminuire della dose). In genere, infatti, si utilizzano diluizioni medie e basse (maggior concentrazione della sostanza medicamentosa) per patologie acute e subacute, mentre si ricorre ad alte o altissime diluizioni (minor concentrazione della sostanza medicamentosa) per patologie croniche. Con il processo di dinamizzazione, infine, il medicinale omeopatico viene agitato dopo ogni diluizione, potenziando così la sua azione terapeutica.

Forme farmaceutiche: granuli, globuli, gocce, pomate e colliri

La forma farmaceutica più caratteristica del medicinale omeopatico è il tubo granuli. Tubi e dosi, contenenti granuli, sono infatti le forme caratteristiche dell’omeopatia. Ma non sono le uniche: molti medicinali omeopatici sono disponibili anche sotto forma di sciroppi, compresse, gel, unguenti, colliri.

I GRANULI, forma farmaceutica più utilizzata,  va assunta in numero di tre-cinque per volta.

I GLOBULI invece sono sferule di saccarosio o lattosio presenti nelle monodosi, il tubo dose va assunto in un’unica somministrazione e lasciato sciogliere lentamente in bocca, sotto la lingua. È riservata alle diluizioni prescritte meno di una volta al dì o una volta al dì per un periodo limitato.

LE GOCCE sono disponibili in flaconi da 15-30-50 ml. Vanno assunte pure o diluite in un pò d’acqua, generalmente 2-4 volte al dì alla dose media di 15-20 per volta.

Le POMATE sono destinate ad essere spalmate o frizionate su cute e mucosa.

I COLLIRI sono soluzioni acquose, sterili. Dopo essere stato aperto, va utilizzato entro un mese, se

conservato al riparo della luce.

Con la premessa che per definizione i prodotti omeopatici sono tutti naturali, citiamo alcuni dei principi attivi più usati ed efficaci. L’Aconitum, usato per curare ogni sorta di stato infiammatorio, quindi l’Arnica, indicata per la cura delle articolazioni in casi patologie come l’artrosi, stati dolorosi come conseguenza di traumi dovuti a contusioni e/o slogature. L’Engystol invece si somministra in caso di raffreddori, infezioni virali e allergie potenziando il sistema immunitario. L’Euphrasia viene usata per curare i disturbi all’apparato digerente, intestinale e oculare per via delle sue proprietà decongestionanti, antinfiammatorie e antisettiche. Il Sulfur, un medicinale usato per le cure ricostituenti che aiuta a eliminare le tossine. Infine Sepia omeopatia, particolarmente indicato per le donne in menopausa.

Chi prescrive omeopatici?

I medicinali omeopatici sono prescritti da professionisti della salute formati all’utilizzo di questa terapia: il medico di famiglia o lo specialista omeopata, e/o vengono anche consigliati dal farmacista. Gli elementi su cui ci si basa per formulare la prescrizione sono molteplici: sintomi fisici, psichici, comportamentali, caratteriali, segni e tratti somatici, questo perché la valutazione deve sempre essere globale.

Ma come assumerli e conservarli?

I granuli e globuli devono essere lasciati cadere in bocca, sotto la lingua. Non devono essere deglutiti, ma lasciati sciogliere in bocca. Tuttavia in caso di impossibilità, come nel lattante, si può somministrare il preparato omeopatico sciolto in poca acqua o nel latte, senza che ne venga meno l’efficacia in quanto l’assorbimento avviene a livello della mucosa orale, ricchissima di vasi sanguigni in modo che possa entrare immediatamente in circolo.

Il farmaco omeopatico va assunto almeno un’ora dopo il pasto o mezz’ora prima del pasto. In generale, nelle forme acute il rimedio va assunto più volte al giorno, mentre nelle forme croniche la somministrazione avviene a intervalli più lunghi (settimanali, quindicinali, mensili) e per un lungo periodo.

Inoltre è importante evitare di assumere menta, canfora, sostanze aromatiche come caffè, liquirizia e cibi piccanti, in quanto queste sostanze possono interferire con l’assorbimento o con l’attività dei rimedi omeopatici. Limitare l’uso di alcolici e tabacco .

Conservarli nella loro confezione in un luogo chiuso, asciutto e fresco, lontano dalla portata dei bambini, come per tutte le medicine.

Efficacia

Non vi è alcuna prova scientifica sul principio fondante dell’omeopatia né sulla possibilità di trasformare sostanze in medicine diluendole e scuotendole in acqua (succussione).

Possiamo sicuramente dire che in linea generale i rimedi omeopatici sono ben tollerati e difficilmente si possono manifestare effetti indesiderati da sovradosaggio; ciò nonostante è opportuno assumerli solo se ce n’è necessità e sotto controllo medico!

 

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Voltaren o Lasonil, quale scegliere?Voltaren e Lasonil sono due dei rimedi più utilizzati in caso di dolore ed infiammazione… ma conosci realmente la differenza tra Voltaren Emulgel e Lasonil Gel Antidolore? 

Cos’è Voltaren Emulgel e cosa contiene?  

Voltaren Emulgel è una formulazione a base di diclofenac dietilammonio. Il diclofenac appartiene alla classe dei farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) ed è usato per ridurre il dolore e l’infiammazione. 

Quando è indicato Voltaren Emulgel? 

 Voltaren Emulgel 1% gel e 2% gel sono gel antinfiammatori indicati contro dolori ad articolazioni, muscoli, tendini e legamenti. Il loro principio attivo si distribuisce preferenzialmente nei tessuti profondi infiammati e quindi combatte il dolore proprio dove serve. 

Voltaren Emulgel 1% gel e 2% gel sono adatti per coloro che hanno dolori occasionali o cercano sollievo dal dolore acuto causato da infiammazione. Sono in grado di alleviare il dolore, combattere l’infiammazione e abbreviare il tempo di recupero. Possono essere applicati direttamente sul muscolo o sull’articolazione dolorante. In particolare Voltaren Emulgel 2% gel fornisce sollievo dal dolore articolare fino a 12 ore, arrivando in profondità nell’articolazione, e può essere utile per i dolori da artrosi del ginocchio o delle dita. 

Come si utilizza Voltaren Emulgel 1%? 

  • Uso negli adulti:
    Applichi Voltaren Emulgel 3 o 4 volte al giorno sulla zona da trattare e frizioni leggermente. La quantità di medicinale da usare dipende dall’estensione della zona da trattare (quantità variabile tra una ciliegia e una noce). Usi Voltaren Emulgel solo sulla pelle, per brevi periodi di tempo e non più della quantità necessaria. 
  • Uso negli adolescenti tra i 14 e i 18 anni di età:
    Applichi Voltaren Emulgel 3 o 4 volte al giorno sulla zona da trattare e frizioni leggermente. La quantità di medicinale da usare dipende dall’estensione della zona da trattare (quantità variabile tra una ciliegia e una noce). Consulti il medico se la malattia non si risolve entro 7 giorni dall’inizio del trattamento con Voltaren Emulgel o se nota un peggioramento dei sintomi.  
  • Uso nei bambini sotto i 14 anni di età
    Voltaren Emulgel non deve essere usato nei bambini sotto i 14 anni di età. 
  • Uso nei pazienti anziani (sopra i 65 anni di età)
    I pazienti anziani possono usare le dosi previste per gli adulti. 

 Serve la ricetta medica?  

Voltaren Emulgel 1% e 2% non richiedono prescrizione medica e possono essere acquistati direttamente in farmacia e parafarmacia. Si consiglia sempre di chiedere chiarimenti al medico o farmacista, soprattutto in caso di dubbi.  

Cos’è Lasonil Gel Antidolore e cosa contiene? 

Lasonil Gel Antidolore contiene Ibuprofene sale di lisina, che appartiene ad un gruppo di farmaci chiamati farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), che agiscono per alleviare il dolore e ridurre i sintomi connessi all’infiammazione. 

Quando è indicato Lasonil? 

Lasonil antidolore si usa per il trattamento locale di  

  • contusioni 
  • distorsioni 
  • mialgie (dolori muscolari) 
  • strappi muscolari 
  • torcicollo 

Come si utilizza Lasonil? 

Applicare uno strato sottile di gel sulla parte da trattare con un leggero massaggio. Lavare accuratamente e in modo prolungato le mani dopo l’applicazione. 

La dose raccomandata è 2-4 applicazioni al giorno sulla parte dolorante. 

Attenzione: non superi le dosi indicate. 

I pazienti anziani devono attenersi ai dosaggi minimi sopra indicati. 

 

Serve la ricetta medica?  

Lasonil Gel Antidolore non richiede prescrizione medica e può essere acquistato direttamente in farmacia e parafarmacia. Si consiglia sempre di chiedere chiarimenti al medico o farmacista, soprattutto in caso di dubbi. 

 

Dunque, quali sono le differenze tra Lasonil e Voltaren? 

La differenza principale tra i due marchi è il principio attivo. Infatti, Voltaren contiene Diclofenac Dietilammonio e Lasonil contiene Ibuprofene sale di lisina. 

Entrambe le molecole appartengono alla categoria dei farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), che agiscono per alleviare il dolore e ridurre i sintomi connessi all’infiammazione.  

In particolare, il Lasonil oggi contiene un nuovo principio attivo rispetto alla precedente e storica formulazione topica di Lasonil in pomata. Il “vecchio” Lasonil era un unguento a base di eparinoide e jaluronidasi, un rimedio che non poteva mancare nelle case di tutti, per curare ematomi, contusioni e traumi di lieve entità.   

Circa trenta anni dopo, nel 2008, venne cambiata la formulazione del Lasonil e di conseguenza anche il suo nome venne modificato con “Lasonil CM®”, appunto Composizione Modificata: non si trattava più di un unguento a base di eparina ma bensì a base di Ketoprofene 2,5%, un antinfiammatorio per il dolore.  

Arriviamo ad oggi, con un’ulteriore modifica sia del nome che della formulazione: Lasonil Antidolore, un gel a base di ibuprofene sale di lisina 10 %. A tal proposito vi suggeriamo di leggere il nostro articolo completo. 

Dunque, esistono diversi studi clinici che confrontano Diclofenac e Ibuprofene, ma queste sono principalmente relative alle formulazioni orali. La maggior parte degli studi scientifici pubblicati mette in luce una forte similarità, delle due formulazioni, in relazione all’efficacia e alla tollerabilità in diverse occasioni di uso. 

 

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Difese immunitarie, come prendersene cura.Questo periodo di temperature incerte, porta con sé mutamenti ambientali e climatici che possono essere vissuti dal nostro organismo in maniera traumatica, destabilizza il nostro sistema immunitario, che fatica a riadattarsi subito alla nuova temperatura. 

Cosa significa avere le difese immunitarie basse? 

Avere le difese immunitarie basse significa essere esposti più facilmente alle infezioni ed in generale alle malattie. Infatti, il sistema immunitario è un complesso insieme di cellule e apparati che collaborano per garantire la difesa dell’organismo dalle infezioni e in generale dall’attacco di virus, batteri e patogeni. 

Avere le difese immunitarie basse non significa solamente ammalarsi frequentemente ma che si avranno anche altri disturbi come per esempio mal di gola o raffreddore che abbassano la nostra qualità della vita. 

Altri sintomi derivanti da questo problema sono senso di debolezza e stanchezza, dolori muscolari e mal di testa, caduta dei capelli, anemia, pelle secca e disidratata. 

Quali sono le cause? 

In un soggetto sano, senza patologie che possano causare uno stato di immunodeficienza primaria (malattie autoimmuni, patologie oncologiche, manifestazioni allergiche) , stati di stress psicofisico cronico, mancanza di sonno e una cattiva alimentazione possono essere causa di difese immunitarie basse. 

L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale per il nostro benessere psicofisico: la carenza di vitamine e minerali, così come lo scarso apporto di ferro, magnesio, potassio e acido folico, può nel lungo periodo indebolire il nostro sistema immunitario, rendendo meno efficace la sua azione di protezione. 

Ansia, insonnia, allenamenti intensivi, quotidianità multitasking: elemento che le accumuna è, purtroppo, l’indebolimento che provocano al nostro sistema immunitario e, in generale, al nostro organismo. 

È risaputo inoltre, che l’abuso di alcol e farmaci, soprattutto se assunti per un lungo periodo, possono ostacolare il naturale funzionamento delle nostre difese. 

Per salvaguardare la nostra salute sono sufficienti quindi la prevenzione e una corretta integrazione. 

La prevenzione è costituita da accorgimenti quotidiani come mangiare sano, svolgere regolare attività fisica, controllare lo stress di ogni giorno, regalarsi momenti di relax e dormire adeguatamente. 

Quali vitamine migliorano le difese immunitarie? 

Per corretta integrazione si intende fornire all’organismo molecole ad azione antiossidante: il nostro sistema immunitario, infatti, è strettamente legato al sistema antiossidante, vista la sua capacità di distruggere i costituenti cellulari alterati dall’aggressione dei radicali liberi (stress ossidativo). 

In dettaglio, gli antiossidanti sono molecole che aiutano a difenderci dall’attacco di agenti nocivi e dallo stato di stress ossidativo, processo che porta alla formazione di radicali liberi, molecole altrettanto dannose per il buon funzionamento delle nostre difese. 

Tra gli antiossidanti più potenti ci sono diverse vitamine tra cui: 

  • Vitamina C, le cui fonti principali sono: il coriandolo e l’erba cipollina ma anche l’uva, i peperoni, il peperoncino, il timo fresco, il prezzemolo, la rucola, le crucifere (cavolo, cime di rapa, verza, broccoli), il kiwi e gli agrumi. 
  •  Vitamina D, presente soprattutto negli alimenti di origine animale come l’olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi (sgombro, sardina, tonno e salmone), i gamberi, il tuorlo d’uovo, i formaggi e il burro ma anche i funghi. 
  • b-Carotene, precursore della Vitamina A, si trova maggiormente nell’olio di fegato di merluzzo, nel fegato, nel peperoncino, nelle carote, nelle albicocche secche, nella zucca, nel prezzemolo, nei pomodori maturi, nel broccolo e nel cavolo verde. 
  • Vitamina E, di cui sono ricchi gli oli vegetali (arachidi, mais, girasole, olio extravergine di oliva), l’avocado, le nocciole, le arachidi, i cereali integrali, i semi di girasole, le mandorle, il curry, l’origano, l’avocado ed il kiwi. 

Altri micronutrienti utili a mantenere il sistema immunitario efficiente e pronto a reagire alle aggressioni esterne sono: 

  • la Vitamina B6 che si trova in cereali e farine integrali, avocado, spinaci, broccoli, frutta secca;
  • la Vitamina B12 in uova, latte e formaggi, frutti di mare e pesci grassi;
  • il selenio e lo zinco, metalli importanti per la loro attività antiossidante, si trovano in pesce e carne, grano e avena, legumi;
  • Il ferro, presente in carne bovina, uova, lenticchie, acciughe, sarda, tonno, ed il rame, contenuto in fegato, funghi, lenticchie, mandorle, sono fondamentali per il loro contributo nella difesa immunitaria cellulo-mediata e nella produzione di anticorpi;
  • la glutammina è un aminoacido indispensabile per la sintesi di glutatione, molecola a fortissima azione antiossidante presente in alcuni vegetali tra cui l’asparago, l’avocado, gli spinaci, le pesche e le mele.
  • L’arginina, un aminoacido essenziale che si trova nella frutta secca, uova, pesce, carne e legumi. 

E l’echinacea può essere utile? 

Oltre alle vitamine, un ottimo alleato delle difese immunitarie è rappresentato dall’echinacea, una pianta dall’azione immunostimolante per eccellenza. In particolare è in grado di potenziare l’azione dei globuli bianchi nella lotta ai batteri e virus, è quindi utile particolarmente per contrastare sindromi influenzali o febbrili, soprattutto quanto sono le vie respiratorie superiori ad essere interessate. L’echinacea oltre alle proprietà antivirali, antibatteriche e antiossidanti agisce sull’organismo anche con azione antinfiammatoria grazie agli acidi grassi in essa contenuta. Inoltre si è rivelata efficace anche contro agenti patogeni più gravi come ad esempio i funghi (candida albicans), esplicando anche un’azione antifunginea.  

Ma…l’echinacea va usata con accortenza! È sconsigliata a chi assume farmaci immunosoppressori o soffre di malattie autoimmuni, perché potrebbe aggravare la malattia stimolando troppo il sistema immunitario.  In gravidanza e in allattamento non va usata. 

 

Il primo rimedio contro le difese immunitarie basse è senza ombra di dubbio quindi l’adozione di uno stile di vita sano: una dieta ricca di verdura e frutta di stagione dovrebbe fornire la giusta quantità di vitamine utili al sistema immunitario. 

Se invece l’alimentazione risulta carente di alcuni nutrienti, oppure in caso di situazioni di stress e affaticamento, può essere utile ricorrere ad integratori specifici per rafforzare il sistema immunitario. 

Quali integratori assumere? 

  • MASSIGEN PRONTO DIFESA flaconcini: Integratore alimentare a base di Pappa Reale, Vitamine A, C, E, Zinco, estratti di Echinacea, Sambuco. Disponibile nel formato di 14 flaconcini: 1 flaconcino al giorno a stomaco vuoto, da assumere preferibilmente al mattino. Dai 6 anni di età.
  • MASSIGEN PRONTO DIFESA capsule: Integratore alimentare a base di echinacea angustifolia, zinco e vitamine C e D per favorire il fisiologico funzionamento del sistema immunitario. Disponibile nel formato di 20 capsule: 1 o 2 capsule al giorno a stomaco vuoto, da assumere preferibilmente al mattino. Dai 14 anni. 20 compresse effervescenti: 1 compressa al giorno sciolta in 150 ml d’acqua. Assumere dai 6 anni di età. 
  • MASSIGEN PRONTO DIFESA compresse effervescenti: Integratore alimentare con estratto di echinacea, propoli, zinco e vitamina C. Disponibile nel formato di 20 compresse effervescenti: 1 compressa al giorno sciolta in 150 ml d’acqua. Assumere dai 6 anni di età 
  • MASSIGEN PRONTO DIFESA bustine: Integratore a base di Vitamine C, Vitamina D e Zinco che aiutano la fisiologica funzione del sistema immunitario,  con Beta Glucani, carnitina, Creatina. Si consiglia di assumere 1 o 2 buste al giorno. Sciogliere il contenuto di 1 bustina in un bicchiere d’acqua (circa 150 ml).
  • C VITI compresse masticabili o capsule : Integratori a base di 500 mg di Vitamina C che contribuiscono al normale funzionamento del sistema immunitario e nervoso, alla normale formazione del collagene di vasi sanguigni, denti, gengive, ossa e cartilagini. Aiuta a proteggere le cellule dallo stress ossidativo.
  • C VITI compresse effervescenti: Integratore a base di 1g di Vitamina C, da assumere 1 compressa al giorno sciolta in 150 ml di acqua, al mattino o al pomeriggio, preferibilmente lontano dai pasti.
  • VITAMINA D 1000: Integratore alimentare a contenuto elevato di vitamina D, 1000 U.I. Da assumere 1 capsula al giorno durante i pasti.  

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