Smaltimento farmaci scaduti: ecco come farlo correttamente

I medicinali rientrano fra i rifiuti urbani pericolosi e non possono essere buttati nella pattumiera.

I Nostri Consigli:

Innanzitutto è importante separare il blister dalla scatola di carta. La stessa cosa anche vale per il flaconcino di vetro e anche liberare il foglietto illustrativo.

Le confezioni di carta e cartone devono essere smaltite ovviamente nella carta. I blister in plastica e in metallo devono essere buttati insieme alla plastica se sono di plastica; se sono di alluminio vanno con i metalli. Per le bustine invece, per esempio, se sono vuote , vanno nella differenziata come residuo secco tra i rifiuti non reciclabili; nel caso siano ancora piene vanno smaltite presso i punti di raccolta in farmacia. In caso invece di medicinali liquidi, l ‘intero contenitore viene riposto nel contenitore dei medicinali scaduti in farmacia.

Altra cosa da non fare mai è svuotare i flaconi di farmaci, per esempio antibiotici in sciroppo, negli scarichi di casa. I medicinali, infatti, possono finire nei fiumi e nei mari attraverso le acque reflue, aumentando così il rischio di selezionare batteri resistenti.

Ancora , sfigmomanometri o anche per esempio siringhe o altri dispositivi sanitari taglienti o pungenti come per esempio lamette , bisturi monouso non essendo farmaci vanno smaltiti o all’interno di punti di raccolta di strutture ospedaliere o in stazioni ecologiche attrezzate.

Le pastiglie , compresse, che noi abbiamo liberato dalla plastica, vanno smaltite negli appositi contenitori , nei punti di raccolta presenti nelle farmacie.

Curiosità …

Come comportarsi se dovesse capitare di ritrovare in fondo all’armadietto delle medicine un farmaco che riporta una data di scadenza ormai passata?

È ancora efficace un farmaco scaduto o può essere pericoloso assumerlo?

Il problema non è tanto per la gestione domestica dei farmaci, quanto per situazioni particolari, in cui non è disponibile un’alternativa adeguata al farmaco scaduto, come successo pochi mesi fa per l’ibuprofene. Per questo motivo sono stati condotti studi scientifici ad hoc e i risultati sono rassicuranti, spiega Luca Pasina, responsabile del Laboratorio di Farmacologia clinica e Appropriatezza prescrittiva, ad Adnkronos Salute. Il farmaco non diventa inefficace il giorno dopo la scadenza né causa problemi. In letteratura non è riportato nessun caso di tossicità da farmaco scaduto, non bisogna quindi spaventarsi. Quello che normalmente può succedere è che si perde efficacia. Ma, anche qui, tutti gli studi che hanno valutato questo aspetto hanno fatto vedere che, per periodi anche molto distanti dalla data di scadenza, questa cosa non si verifica.

Farmaci scaduti: quanto dura un farmaco dopo la scadenza?

La scadenza indicata sulle scatole delle medicine non è il risultato di uno studio di stabilità: tale data non stabilisce né l’inefficacia né un potenziale dannoso. Alle case farmaceutiche, infatti, non viene richiesto di determinare quale sia la reale stabilità del prodotto. La data di scadenza delle medicine viene definita in maniera arbitraria dal produttore; viene però garantito che la quantità del principio attivo e la potenza del farmaco rimangano sempre uguali all’interno di quel preciso periodo tra la produzione e la scadenza indicata.

“Ciò però non vuol dire che dopo la scadenza non ci siano dei rischi”- puntualizza il Dr. Pasina – “Da un punto di vista pratico ci sono degli studi di letteratura che hanno indagato se alcuni prodotti perdevano quantità di principio attivo o potenza. Analisi condotte su un numero alto di farmaci”. Ad esempio, uno studio pubblicato su Jama nel 2016 ha analizzato più 3mila lotti su 122 tipi di farmaci diversi e ha dimostrato come quasi il 90% di questi prodotti fossero stabili per oltre un anno dalla scadenza indicata. Mediamente la stabilità si aggirava intorno ai 5 anni e mezzo, con una grossa variabilità: oltre un anno, la percentuale di farmaci stabili era 90% e oltre i quattro anni, era del 12%. Molto dipende dalle formulazioni: i medicinali liquidi sono quelli che hanno più probabilità di perdere di stabilità, mentre normalmente le compresse sono più durevoli.

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