Insonnia: caratteristiche, cure e consigli. 

Insonnia: caratteristiche, cure e consigli.

Quando si parla di disturbi del sonno si fa riferimento a un gruppo di disturbi che possono incidere non solo sulla quantità di tempo che riusciamo a dedicare al sonno, ma anche sulla qualità di quest’ultimo. 

Il disturbo del sonno più diffuso è il disturbo da insonnia. 

Come possiamo riconoscere e distinguere l’insonnia? 

Il 90% dei soggetti presenta: 

  1. Difficoltà ad addormentarsi ed iniziare il sonno 
  1. Difficoltà a mantenere il sonno che è disturbato da frequenti risvegli e/o difficoltà a riaddormentarsi 
  1. Risveglio precoce al mattino con conseguente difficoltà a riaddormentarsi 

L’alterazione del sonno è fonte di disagio significativo tanto da compromettere le normali abitudini di vita e si verifica almeno tre volte a settimana per un periodo di almeno tre mesi e non è attribuibile agli effetti di una sostanza. 

L’insonnia oltre ad incidere sul sonno e quindi nelle ore notturne, provoca non pochi disagi anche nelle ore diurne. Chi soffre di questo problema, infatti, vive le ore successive al sonno con la costante preoccupazione relative al sonno stesso; presenta uno stato di malessere dovuto ad un tono dell’umore alterato; ha una minore capacità di attenzione e dunque un basso rendimento lavorativo e sociale; sintomi fisici (mal di testa, sintomi gastrointestinali, stati tensivi). 

Per poter considerare una persona realmente affetta da un grado significativo di insonnia, i criteri minimi sono: 

  1. quantità di tempo per l’addormentamento e di risveglio notturno uguale o superiore a 30 minuti; 
  1. frequenza uguale o maggiore a 3 notti a settimana; 
  1. durata uguale o maggiore a 6 mesi. 

A che età si manifesta? 

Il disturbo da insonnia può verificarsi in ogni momento della vita, anche se solitamente il primo episodio si verifica più comunemente tra i giovani adulti.  

Per quanto riguarda il sesso femminile talvolta l’insorgenza dell’insonnia può coincidere con il periodo della menopausa. Per ultimo, relativamente all’insorgenza del disturbo da insonnia in tarda età questo spesso è associato ad altre condizioni mediche e di salute per lo più legate ai normali cambiamenti correlati all’età. 

L’insonnia può essere situazionale, persistente o ricorrente. L’insonnia situazionale dura da pochi giorni a poche settimane ed è per lo più legata a eventi di vita stressanti. 

Circa il 30 – 50% degli adulti fa esperienza occasionale di difficoltà nel riposo notturno. Un evento improvviso o stressante può causare un episodio di insonnia. 

Trattamento dell’insonnia 

La cura dell’insonnia oggi prevede sia l’uso di farmaci (Ipnoinducenti, generalmente benzodiazepine) sia trattamenti non-farmacologici. I farmaci Ipnoinducenti, generalmente benzodiazepine, somministrati dietro prescrizione del medico, presentano non poche reazioni avverse e possono causare aggravamenti della situazione. 

Cosa è meglio scegliere? 

I rimedi naturali rivestono un ruolo di primo piano nel trattamento dell’insonnia. Esiste infatti un vasto ventaglio di droghe naturali, utilissime per favorire l’addormentamento nei pazienti colpiti da insonnia “psicologica”. 

Camomilla (Chamomilla recutita) → blande proprietà ansiolitiche e sedative 

Melissa (Melissa officinalis) → proprietà antispastiche, sedative 

Passiflora (Passiflora incarnata L.) → proprietà ansiolitiche, sedative 

Escolzia (Eschscholtzia californica) → sedativa, ipno-inducente, analgesica, rilassante, antinevralgica e spasmolitica 

Tiglio (Tilia cordata) → proprietà rilassanti, ansiolitiche 

Valeriana (Valeriana officinalis) → proprietà ipnotiche, anticonvulsive, sedative del sistema nervoso centrale 

Queste Piante officinali menzionate principalmente proprietà ansiolitiche e rilassanti… conciliando la fase di rilassamento e nel caso specifico della Valeriana quello ipnotico. 

E LA MELATONINA? 

La melatonina (chimicamente N-acetil-5-metossitriptammina) è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale (o epifisi), ghiandola posta alla base del cervello. Agisce sull’ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia. 

La melatonina viene sintetizzata in assenza di luce dalla ghiandola pineale; poco dopo la comparsa dell’oscurità, le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente e raggiungono il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino. L’esposizione alla luce (soprattutto alla lunghezza d’onda blu tra 460 e 480 nm) inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente. 

Dato che la melatonina ha un effetto sedativo il cervello la utilizza come una sorta di segnale per informare l’organismo che è buio e che è pertanto giunto il momento di dormire e riposarsi. 

E in più si è rivelata di straordinaria efficacia nel trattamento del jet lag. 

Qual è il dosaggio? 

Solitamente la melatonina viene assunta sotto forma di compresse che ne contengono dagli 1 ai 5 mg. 

Sono infatti sufficienti uno o due milligrammi di melatonina per far impennare i valori ematici di questo ormone (sino a 100 volte superiori rispetto a quelli fisiologici). Soltanto dopo 4,6,8 ore tali valori tornano nella norma;  

 

Che formulazioni sono presenti in commercio? 

Esistono formulazioni in gocce, compresse e sciroppo. Possono presentare esclusivamente Melatonina o in associazione a componenti coadiuvanti che abbiamo menzionato sopra, come ad es. Valeriana, Melatonina, passiflora, etc. 

In più la melatonina può essere disponibile in formulazioni Fast che sono indicate nell’insonnia in cui si ha difficoltà ad addomentarsi, in quanto risultano utili per ridurre il tempo richiesto per prendere sonno. 

Mentre la formulazione Retard consente un lento rilascio degli ingredienti in modo da assicurare una continua cessione di Melatonina per 6 ore. E’ indicata per chi ha difficoltà a mantenere il sonno che è disturbato da frequenti risvegli e/o difficoltà a riaddormentarsi. 

Di seguito dei piccoli consigli su cosa è consigliato fare e cosa no. 

 

COSA NON BISOGNA FARE: 

  • Assumere farmaci ipnotici-sedativi senza prescrizione medica. Non sempre, infatti, l’insonnia necessita di farmaci per essere curata 
  • Dormire durante il pomeriggio. I “pisolini” pomeridiani possono ripercuotersi negativamente nel sonno notturno, ostacolando l’addormentamento rapido 
  • Fumare: la nicotina è uno stimolante 
  • Andare a letto stressati ed ansiosi. L’ansia e lo stress non favoriscono il sonno; 
  • Sedentarietà 
  • Utilizzare il computer prima di coricarsi: si consiglia di evitare l’uso del computer – o di limitarne l’utilizzo – prima di riposare 
  • Digiunare. La fame innescata dall’ipoglicema può causare insonnia 

COSA NON MANGIARE: 

  • Alcol. Gli alcolici creano sonnolenza esclusivamente nel BREVE TERMINE: in un primo momento, la somministrazione di sostanze alcoliche potrebbe creare un certo desiderio di dormire ma, terminati i loro effetti, è assai probabile svegliarsi durante il sonno 
  • Tè, caffè, bibite a base di guaranà/mate o ginseng (o altre sostanze nervine) prima di andare a letto 
  • Cioccolato 
  • Evitare il consumo di alimenti di difficile digestione – come intingoli, fritture ed alimenti ricchi di grassi – soprattutto prima di coricarsi 


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