La fibromialgia è una patologia ormai sempre più diffusa ma ancora poco conosciuta che colpisce circa 2 milioni di italiani: viene definita “sindrome” proprio perché caratterizzata da un insieme di segni e sintomi caratteristici che interessano principalmente i muscoli e le loro inserzioni sulle ossa.  

Da un punto di vista epidemiologico colpisce più spesso le donne in età adulta e il disturbo può comparire in modo graduale e aggravarsi nel tempo. 

Quali sono le cause della Fibromialgia?

Ad oggi le cause sono ancora sconosciute, ma si ritiene che un insieme di fattori possano concorrere alla comparsa dei sintomi, tra cui fattori genetici, infettivi, ormonali, traumi fisici e psicologici. 

Quali sono i sintomi?

Il dolore fibromialgico è caratterizzata da diffusi dolori muscolo-scheletrici, affaticamento, rigidità, problemi di insonnia e alterazioni dell’umore. 

Tuttavia, a causa della presenza di questi sintomi anche in altre patologie, è ancora di difficile diagnosi.

Inoltre non si riscontrano alterazioni nella analisi di laboratorio e non esistono test radiologici che possano diagnosticarla per cui, spesso, i sintomi possono essere considerati immaginari o non importanti.  

Fortunatamente, negli ultimi 10 anni, la fibromialgia è stata meglio definita attraverso studi che hanno stabilito specifiche linee guida per la diagnosi.

Tali studi hanno dimostrato che determinati sintomi, come dolore muscolo-scheletrico diffuso e presenza di specifiche aree algogene, sono presenti esclusivamente nei pazienti affetti da sindrome fibromialgica.

Pertanto la diagnosi di sindrome fibromialgica è basata unicamente sulla presenza di dolore diffuso in combinazione con la presenza di cosiddetti “tender points” (punti dolenti) evocabili alla digitopressione. 

Il dolore è sicuramente il sintomo predominante della fibromialgia che generalmente, si manifesta in tutto il corpo, sebbene possa iniziare in una sede localizzata, come il rachide cervicale e le spalle, e successivamente diffondersi in altre sedi col passar del tempo.  

Qual è il trattamento per la Fibromialgia?

Le opzioni terapeutiche per la fibromialgia sono molteplici e comprendono: 

  • Farmaci che diminuiscono il dolore e migliorano la qualità del sonno
  • Programmi di esercizi di stretching muscolare
  • Tecniche di rilassamento ed altre metodiche per ridurre la tensione muscolare
  • Modificazioni delle abitudini di vita che potrebbero determinare e/o perpetuare la sintomatologia fibromialgica
  • Supporto psicologico 
  • Terapia farmacologica 

Tra i farmaci che possono essere prescritti sono inclusi analgesici, antidepressivi e antiepilettici, con risultati variabili tra i vari pazienti. 

Per ottenere risultati migliori ad oggi è consigliato un approccio multifattoriale.  

 

PAROLA CHIAVE: CONSAPEVOLEZZA 

Spesso i pazienti affetti da fibromialgia si sottopongono a molti test e numerose visite in cerca di una risposta al loro malessere ma spesso con scarsi risultati, proprio perché non c’è alcun riscontro nelle analisi di laboratorio.

Questo porta a paura e frustrazione, che può solo aumentare la percezione del dolore.  

I familiari, gli amici e spesso anche il medico di famiglia possono infatti dubitare dell’esistenza di tali disturbi, aumentando l’isolamento, i sensi di colpa e la rabbia nei pazienti. 

Pertanto la consapevolezza che questa malattia esista e la conoscenza dei meccanismi che la inducono, può aiutare il paziente ad affrontare lo stato doloroso e gli eventuali cambiamenti dello stile di vita richiesti in nodo più appropriato. 

Il supporto psicologico è molto importante: può servire a superare la depressione che, molto spesso, subentra nelle fasi più acute e a migliorare i rapporti sociali. 

I familiari o le persone vicine al malato non devono sottovalutare lo stato di prostrazione sia fisico che psichico del paziente. 

La fibromialgia esiste, anche se poco conosciuta; quindi un atteggiamento comprensivo nei loro confronti può essere un’importante forma di aiuto. 

 

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