Rimedi per le Emorroidi

emorroidi

Con il termine emorroidi ci riferiamo comunemente al disturbo già in corso. In realtà, le emorroidi sono una struttura anatomica fisiologicamente presente nel nostro corpo. Può succedere che, a causa della particolare conformazione della parte finale dell’intestino, di stili di vita scorretti o di una predisposizione genetica, siano soggette a incorrere in gonfiori e infiammazioni. Si ha a quel punto l’insorgenza della fastidiosa malattia emorroidaria.

Le emorroidi sono strutture nodulari, particolarmente sensibili al tatto, di colore rosso-violaceo. Sono composti da tessuto vascolare e tessuto connettivo, caratterizzati da un elevato contenuto di collagene e fibre elastiche. Sono mantenute ben salde alla parete interna del canale anale attraverso una serie di legamenti fibrosi. A seconda della posizione, si definiscono emorroidi interne ed emorroidi esterne. Le emorroidi interne sono quelle che rimangono all’interno del canale anale, risultando dunque completamente invisibili. Si dicono, invece, esterne, quando sono posizionate in modo da fuoriuscire dall’apertura anale, e possono quindi essere viste a occhio nudo.

Hanno un’importante funzione a livello fisiologico. Si occupano, insieme allo sfintere anale, di controllare sia l’evacuazione che la continenza. Essendo così riccamente vascolarizzate e piene di sangue, infatti, hanno la capacità di gonfiarsi e sgonfiarsi all’occorrenza. Normalmente, in condizioni di riposo, le emorroidi si presentano più gonfie, riempiendosi di sangue. In questo modo contribuiscono a chiudere l’ano (costituiscono fino al 15-20% della pressione anale), trattenendo all’interno sia le feci che il gas. Al contrario, durante l’evacuazione si rilassano, favorendo lo svuotamento del canale anale.

Iniziano a creare fastidio quando vanno incontro a gonfiori e infiammazioni. La parete anale è costituita da tessuto molto lasso, che tende a cedere facilmente, provocando una dilatazione delle emorroidi stesse. Ne consegue l’avvio di un processo infiammatorio, che comporta tutte quelle fastidiose conseguenze che conosce bene chiunque abbia sofferto di emorroidi almeno una volta nella vita. A diventare particolarmente fastidiose, sono, in prevalenza le emorroidi esterne.

Quando diventano patologiche, le emorroidi vengono suddivise in 4 gradi di gravità:

  1. Le emorroidi di primo grado restano nell’ano e sono visibili solo in seguito a un esame approfondito. Il paziente tende ad accorgersi della loro presenza a causa del sanguinamento, mentre il dolore è quasi sempre assente.
  2. Le emorroidi di secondo grado restano anch’esse all’interno e prolassano solo durante la defecazione; tornano nella loro sede spontaneamente e possono causare fastidio e sanguinamenti.
  3. Le emorroidi di terzo grado fuoriescono facilmente e necessitano di un intervento manuale per tornare nel canale anale. Sono caratterizzate dalla perdita di sangue vivo e durante i periodi in cui l’infiammazione è più importante, possono arrecare molto dolore.
  4. Le emorroidi di quarto grado restano sempre all’esterno, senza alcuna possibilità di poterle riposizionare nella loro sede naturale.

Indipendentemente dallo stadio e dalla gravità della malattia, il dolore può essere persistente e intenso. A peggiorare il quadro clinico, inoltre, possono intervenire le trombosi, complicanze acute molto frequenti, in grado di colpire sia le emorroidi interne che quelle esterne. La formazione del trombo (un coagulo di sangue) nella varice infiammata causa un rigonfiamento delle emorroidi, che può essere accompagnato da dolore e prurito intenso. Qualora tali episodi dovessero diventare una costante, allora sarà necessario ricorrere ad un intervento chirurgico (emorroidectomia), impiegato anche per risolvere i casi più gravi (il quarto stadio della malattia, che in genere viene accompagnato da sanguinamento persistente ed eccessivo)

Dunque, quali sono i sintomi?

Bruciore e dolore

Quali rimedi utilizzare?

Bisogna ridurre l’infiammazione agendo sui vasi sanguigni con la somministrazione di:

  • BIOFLAVONOIDI (I principali bioflavonoidi sono la diosmina, l’esperidina, utili a rafforzare vene e capillari e a ridurre l’infiammazione e il dolore acuto). E’ necessaria l’assunzione per uso orale secondo un protocollo specifico per la CRISI EMORROIDALE che prevede l’uso di 2 compresse assunte insieme – 3 volte al dì per i primi 4 gg e 2 compresse assunte insieme – 2 volte al dì per i successivi 3gg.
  • In fase acuta, applicare localmente una crema cortisonica con eventuale presenza di anestetico locale ed anticoagulante in grado di donare immediatamente una sensazione di sollievo e ridurre il processo infiammatorio.
  • In fase successiva, applicare localmente crema naturale a base di Hamamelis virginiana, Acido Ialuronico, Aloe Vera, Ippocastano, Malva, Escina in grado di idratare, lenire ed elasticizzare il tessuto compromesso.
  • La detersione dovrà essere effettuata con detergenti specifici lenitivi (a base di Aloe Vera e/o Calendula, Salvia) di facile risciacquo per non lasciare residui.

A svolgere un ruolo fondamentale è  l’alimentazione.

E’ necessario avere uno stile di vita alimentare sano ed attento evitando di sottoporre l’intestino a qualunque forma di stress chimico-farmacologico, prevenendone l’irritazione, l’infiammazione e quindi la vasodilatazione (che contribuirebbero all’innesco o peggioramento delle emorroidi).

Devono essere evitate:

  • le molecole piccanti come capsaicina, piperina, gingerolo, isotiocianato ed allicina (peperoncino, pepe, rafano, senape, zenzero, wasabi, ravanello, aglio, cipolla, scalogno, ecc).
  • Inoltre, risultano del tutto controindicate le molecole nervine quali: alcol etilico, caffeina, teina, teobromina (bevande alcoliche, tè fermentati, caffè, cacao, cioccolato).
  • Vanno anche limitati certi farmaci ed i lassativi osmotici (lattulosio, sorbitolo ecc) e/o irritanti (antrachinonici, fenolftaleina ecc).
  • La dieta per le emorroidi limita anche l’assunzione di molecole “estranee” o innaturali; tra queste riconosciamo: cloruro di sodio e saccarosio aggiunti (sale e zucchero), additivi alimentari ecc.
  • In caso di stipsi, vanno evitati tutti i cibi astringenti, come i tannini del tè fermentato, del kaki acerbo, della banana acerba ecc.

 

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Aspirina: caratteristiche, tipologie e modalità di somministrazione.

Aspirina

L’aspirina è uno dei farmaci più venduti nel periodo invernale, periodo in cui l’influenza stagionale la fa da padrona.

L’influenza rappresenta il malanno invernale più temuto nei mesi freddi. Si manifesta in seguito all’infezione da parte del virus e il nostro organismo risponde con una diversa sintomatologia.

Febbre: aumento della temperatura corporea;

Tosse: per eliminare il virus dall’apparato respiratorio;

Mal di testa e dolori muscolari;

Debolezza fisica.

L’acido acetilsalicilico, principio attivo dell’Aspirina, è farmaco antinfiammatorio non steroideo con azione analgesica, antipiretica ed antinfiammatoria; per questo motivo ottimo alleato per combattere i sintomi influenzali e non solo.

Ora vediamo nel dettaglio e facciamo chiarezza sulle varie tipologie di ASPIRINA presenti in Farmacia e Parafarmacia.

 

ASPIRINA DOLORE E INFIAMMAZIONE

Disponibili in confezioni da 8 e 20 compresse

Aspirina Dolore e Infiammazione è stata formulata per un’azione più rapida su DOLORE e INFIAMMAZIONE. Grazie all’innovativa tecnologia a MICROACTIVE la sua compressa a rapida dissoluzione libera particelle di micro-dimensioni che si dissolvono rapidamente consentendo un più rapido assorbimento del principio attivo con un’azione 2 volte più veloce contro il dolore rispetto ad una compressa di Aspirina classica 500 mg.

Cosa contiene?

500 mg di Acido acetilsalicilico

Quando è indicato?

  • Mal di testa
  • Dolori cervicali
  • Mal di schiena
  • Dolori muscolari
  • Infiammazione

Come assumerla?

Aspirina Dolore e Infiammazione deve essere assunta con una adeguata quantità di liquidi, a stomaco pieno.

1-2 compresse, ripetendo la dose se necessario, dopo che saranno trascorse almeno 4 ore. Per un dosaggio giornaliero massimo di 6 compresse.

 

ASPIRINA IN GRANULI SENZ’ACQUA

Disponibile in confezione da 10 o 20 bustine

Aspirina in Granuli è un rimedio pratico per combattere il dolore anche fuori casa quando serve. Aspirina in Granuli, grazie alla sua pratica formulazione, può essere assunta direttamente sulla lingua senz’acqua, ovunque ti trovi. Ha un gusto gradevole di cola.

Cosa contiene?

500 mg di Acido acetilsalicilico

Quando è indicato?

  • Mal di testa
  • Dolori cervicali
  • Infiammazione
  • Dolori muscolari
  • Mal di schiena

Come assumerla?

Aspirina 500mg Granulato può essere posta direttamente sulla lingua. Si dissolve in bocca, questo ne consente l’impiego senz’acqua. 1 o 2 bustine di Aspirina Granulato, 2-3 volte al giorno (max 6 bustine al dì).

Dunque si tratta di due prodotti con lo stesso dosaggio di Acido Acetilsalicilico ma in diversa forma farmaceutica.

 

Vediamo invece:

ASPIRINA C COMPRESSE EFFERVESCENTI E BUSTINE

Disponibile in confezioni da 10, 20 o 40 compresse o da 10 bustine

Aspirina C in compresse effervescenti è un prodotto ad azione antifebbrile, antinfiammatoria e analgesica (grazie all’Acido Acetilsalicilico con dosaggio di 400 mg)  ma in più contiene Vitamina C che ha un effetto positivo sul sistema immunitario.

Cosa contiene?

400 mg di Acido acetilsalicilico e 240 mg di Vitamina C

Quando è indicato?

  • Sintomi del raffreddore
  • Influenza
  • Mal di gola

Come assumerla?

Sciogliere 1 o 2 compresse in mezzo bicchiere d’acqua. 1 o 2 compresse di Aspirina C ripetendo la dose, se necessario, ad intervalli di 4-8 ore, sino a 3-4 volte al giorno.

 

Altro prodotto sempre della Bayer è:

ASPIRINA INFLUENZA E NASO CHIUSO

Disponibile in confezioni da 10 o 20 bustine

È un prodotto ad azione antidolorifica, antinfiammatoria, antipiretica (grazie all’Acido Acetilsalicilico) e decongestionante per il naso ( grazie alla Pseudoefedrina cloridrato)

Cosa contiene?

500 mg di Acido acetilsalicilico e 30 mg di Pseudoefedrina cloridrato con azione decongestionante

Quando è indicato?

  • Congestione nasale
  • Influenza
  • Febbre

Come assumerla?

Versare il contenuto di una o due bustine in un bicchiere d’acqua e mescolare. 1-2 bustine di Aspirina Influenza e Naso Chiuso ripetendo la dose, se necessario, a intervalli di 4-8 ore, sino a un massimo di 3 volte al giorno.

 

ASPIGOLA SPRAY E PASTIGLIE

Qui troviamo una novità rispetto ai precedenti in quanto questa tipologia di prodotto è a base di FLURBIPROFENE, una molecola che appartiene alla famiglia dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) ed è dotato di notevoli proprietà analgesica e antinfiammatoria.

E’ molto impiegato per trattare i sintomi legati a infiammazione e irritazione di bocca e gola (ad esempio faringiti, gengiviti e stomatiti). In questi casi, rispetto alle classiche compresse o bustine, si preferisce ricorrere a delle formulazioni topiche, cioè in grado di veicolare il farmaco solo localmente, dove infiammazione e irritazione sono presenti. Le formulazioni più adatte a questo scopo sono spray e pastiglie da sciogliere lentamente in bocca, così che il farmaco venga portato dalla saliva fino alla faringe (la parte più profonda della gola). In questo modo si evita di esporre il resto del corpo al farmaco

Al gusto limone e miele.

Cosa contiene?

8,75 mg di Flubripofene per le pastiglie

0,25% per lo spray

Quando è indicato?

  • Mal di gola
  • Faringite

Come assumerla?

PASTIGLIE: La dose raccomandata è 1 pastiglia ogni 3-6 ore, a seconda delle necessità. Non superare la dose di 8 pastiglie nelle 24 ore. Le pastiglie vanno sciolte lentamente in bocca.

SPRAY: Per un corretto utilizzo, ruotare il beccuccio a destra o sinistra, senza manomettere l’erogatore. Al primo utilizzo del prodotto premere l’erogatore più volte sino ad avere una regolare nebulizzazione. La dose raccomandata è di 2 spruzzi, 3 volte al giorno indirizzando l’erogatore direttamente verso la parte interessata (bocca e gola).

 

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La Tachipirina…e le sue specializzazioni! 

paracetamolo

Nel trattamento delle malattie da raffreddamento e dell’influenza e per il trattamento sintomatico di dolori di varia origine un marchio leader è la Tachipirina ma non tutte quelle in commercio sono uguali. 

In comune hanno la presenza del paracetamolo, un antipiretico e analgesico che grazie al suo profilo di sicurezza e tollerabilità può essere utilizzato anche nei neonati e bambini: come antipiretico è indicato per il trattamento sintomatico di influenza, malattie del tratto respiratorio, malattie esantematiche. Come analgesico il paracetamolo può essere impiegato per il trattamento di dolori come mal di testa, nevralgie, dolori muscolari. 

È importante quindi distinguere le diverse indicazioni, dosaggi, effetti collaterali.   

 

TACHIDOL 

Principio attivo: Paracetamolo 500 mg e Codeina 30 mg 

Cos’è? : Il Tachidol è un medicinale che grazie all’ associazione di paracetamolo e codeina possiede un’attività antidolorifica superiore a quella dei suoi componenti singoli. È  indicato nel trattamento sintomatico del dolore moderato a severo che non risponde al trattamento con altri antidolorifici.   

Come si presenta: In commercio è disponibile come granulato effervescente, compresse effervescenti o compresse. 

Posologia? Adulti e bambini al di sopra dei 12 anni: 1-2 bustine sciolte in mezzo bicchiere d’acqua /compresse fino a 3 volte al giorno.  

Per la presenza della codeina è indicato nei pazienti di età superiore a 12 anni. 

Dispensazione:  Tachidol può essere prescritto con Ricetta RNR – medicinali soggetti a prescrizione medica 

 

TACHIFENE 

Principio Attivo: Paracetamolo 500 mg + Ibuprofene 150 mg 

Cos’è? : Il Tachifene è un farmaco che grazie all’azione combinata del paracetamolo, antipiretico e analgesico, e dell’ ibuprofene,  un antiinfiammatorio (FANS), viene utilizzato per il trattamento del dolore associato a cefalea, emicrania, dolori mestruali, dolori muscolari, mal di denti, mal di gola, sintomi influenzali e da raffreddamento, febbre. 

Come si presenta:  È disponibile in commercio come compresse rivestite da assumere ai pasti o subito dopo i pasti con un bicchiere d’acqua. 

Posologia? Adulti:  1 o 2 compresse da assumere ogni 6 ore, a seconda delle necessità, fino a un massimo di 6 compresse nelle 24 ore. 

Tachifene non è raccomandato nei bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni. 

Dispensazione: Tachifene può essere prescritto con Ricetta RR – medicinali soggetti a prescrizione medica 

 

TACHICAF 

Principio Attivo: Paracetamolo 1000mg e Caffeina 130 mg 

Cos’è? Il tachicaf è un medicinale utilizzato nel trattamento sintomatico delle affezioni dolorose di ogni genere (ad esempio mal di testa, dolori osteo-articolari  muscolari, mal di denti, dolori mestruali, interventi chirurgici) e sintomi influenzali. 

Come si presenta: È disponibile come granulato effervescente da sciogliere in acqua 

Posologia: Adulti e adolescenti oltre i 15 anni: 1  bustina,  1-2 volte al giorno; nei casi più gravi fino a 3 bustine al giorno. 

Dispensazione: Tachicaf può essere prescritto con Ricetta RR – medicinali soggetti a prescrizione medica.  

 

TACHIFLUDEC 

Principio attivo: Paracetamolo, acido ascorbico e fenilefrina cloridrato 

Che cos’è? : E’ un medicinale utilizzato per il trattamento del dolore, della febbre e della congestione nasale grazie alla presenza della fenilefrina cloridrato in grado di indurre vasocostrizione esercitando un’azione decongestionante a livello della mucosa nasale. 

Come si presenta: In commercio sono disponibili granulati aromatizzati all’arancia, al limone, a menta o a limone/miele da sciogliere in un bicchiere d’acqua calda o acqua fredda e dolcificare come si desidera. 

Posologia: Adulti e bambini al di sopra dei 12 anni: 1 bustina ogni 4-6 ore e fino ad un massimo di 3 bustine nelle 24 ore. 

Il farmaco non può essere assunto dai bambini di età inferiore ai 12 anni. 

Dispensazione: farmaco di automedicazione acquistabili in farmacia e parafarmacia senza ricetta medica 

 

TACHIPIRINA FLU  

Principio Attivo: Paracetamolo 500 mg e vitamina C 200 mg 

Cos’è? Tachipirina flu è un medicinale utilizzato per il trattamento della febbre, del raffreddore, dolori articolari e muscolari . 

Come si presenta: Disponibili come compresse effervescenti 

Posologia: Adulti: 1 compressa effervescente 3-4 volte al giorno in un bicchiere d’acqua 

Bambini da 6 a 12 anni: mezza compressa effervescente  3-4 volte al giorno in un bicchiere d’acqua 

Dispensazione: Tachipirinaflu è un OTC – medicinale non soggetti a prescrizione medica  

TACHIPIRINA  

Principio attivo: Paracetamolo 

Cos’è? Il principio attivo della tachipirina è il paracetamolo, un analgesico e antipiretico, utilizzato per il trattamento di affezioni febbriliinfluenzali e TACHIFLUDEC 

Principio attivo: Paracetamolo, acido ascorbico e fenilefrina cloridrato 

Che cos’è? : E’ un medicinale utilizzato per il trattamento del dolore, della febbre e della congestione nasale grazie alla presenza della fenilefrina cloridrato in grado di indurre vasocostrizione esercitando un’azione decongestionante a livello della mucosa nasale. 

Come si presenta: In commercio sono disponibili granulati aromatizzati all’arancia, al limone, a menta o a limone/miele da sciogliere in un bicchiere d’acqua calda o acqua fredda e dolcificare come si desidera. 

Posologia: Adulti e bambini al di sopra dei 12 anni: 1 bustina ogni 4-6 ore e fino ad un massimo di 3 bustine nelle 24 ore. 

Il farmaco non può essere assunto dai bambini di età inferiore ai 12 anni. 

Dispensazione: farmaco di automedicazione acquistabili in farmacia e parafarmacia senza ricetta medica 

 nel trattamento del dolore da lieve a moderato, 

 

 

Come si presenta: La Tachipirina è disponibile in diverse forme farmaceutiche e diversi dosaggi: 

Compresse: 

TACHIPIRINA 500 mg compresse rivestite e compresse effervescenti 

TACHIPIRINA 1000 mg compresse rivestite e compresse effervescenti 

Compresse orodisperdibili: 

TACHIPIRINA FLASHTAB 125 mg, 250 mg, 500 mg compresse orodispersibili. Si scioglie rapidamente a contatto con la saliva permettendo un rapido assorbimento. 

Granulato: 

TACHIPIRINA 125 mg, 500 mg, 1000 mg granulato per soluzione orale o effervescente. 

Gocce: 

TACHIPIRINA GOCCE ORALI: Soluzione sciropposa contenente 100 mg di paracetamolo/ml di soluzione indicato nei bambini di peso compreso tra 3,2 kg e inferiore a 12 Kg 

Sciroppo: 

TACHIPIRINA SCIROPPO: 120 mg/5 ml sciroppo indicato nei bambini di peso superiore a 7,2 kg 

Supposte: 

TACHIPIRINA SUPPOSTE ”NEONATI” contenente 62,5 mg di paracetamolo e  indicato nei bambini di peso tra 3,2 Kg e 5 Kg 

TACHIPIRINA SUPPOSTE “PRIMA INFANZIA” contenente 125 mg di paracetamolo e indicato nei bambini tra 6Kg e 12 Kg  

TACHIPIRINA SUPPOSTE “BAMBINI” contenente 250 mg di paracetamolo e indicato nei bambini tra 11 Kg e 20 Kg  

TACHIPIRINA SUPPOSTE “BAMBINI“ contenente  500 mg di paracetamolo e indicato nei bambini tra 21 Kg e 40 Kg 

TACHIPIRINA SUPPOSTE  “ADULTI” contenente 1000 mg di paracetamolo 

 

Dispensazione: Tachipirina 500 mg è un medicinale non soggetto a prescrizione medica  

Tachipirina 1000 mg  è prescritto con Ricetta RR – medicinali soggetti a prescrizione medica 

 

 

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MOMENT: differenze ed usi specifici nelle diverse forme di Mal di Testa.moment: differenze ed usi specifici nelle diverse forme di mal di testa

Hai il mal di testa e non sai quale Moment scegliere? Oggi faremo chiarezza sulle differenze dei vari Moment in commercio, suddividendoli in base all’entità del dolore in modo da poter scegliere esattamente il principio attivo e il dosaggio adatto. 

  

MOMENT  

 

Principio Attivo: IBUPROFENE 200 mg 

Cos’è? L’ibuprofene è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS con proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche  e antipiretiche. Può essere preso a stomaco vuoto perché è meglio tollerato a livello gastrico. 

Perché si usa? Mal di testa (fastidio di lieve intensità, dolori di varia origine e natura come mal di denti, dolori mestruali , dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, nel trattamento sintomatico degli stati febbrili ed influenzali. 

Come si presenta: Confezione da 6, 12, 24 o 36 compresse rivestite; confezione da 10 capsule molli*  

Posologia: 1-2 compresse, due-tre volte al giorno. Non superare la dose di 6 compresse al giorno. 

DispensazioneQuesto farmaco può essere acquistato senza ricetta 

*Le capsule molli, essendo  il principio attivo già in soluzione liquida, favoriscono un più rapido assorbimento. 

              

MOMENT ACT 

Principio attivoIBUPROFENE 400 mg 

Cos’è’? L’ibuprofene è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS con proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche e antipiretiche. 

Perché si usa? Mal di testa forte con attacchi di dolore di media o forte intensità ad entrambi i lati della testa, non è un dolore pulsante ma si presenta come una pressione intorno alla testa. Dolori di varia origine come mal di denti, dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, stati febbrili e influenzali; quando la terapia con il 200 mg non sortisce effetto. 

Come si presenta : In confezione da  12 o 20  compresse rivestite; confezione da 10 capsule molli* 

Posologia: 1 compressa due-tre volte al giorno. 

È utilizzato negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anniPuò essere preso a stomaco vuoto perché è meglio tollerato a livello gastrico. 

Dispensazione: Questo farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

 

 

MOMENT ACT compì 

Principio attivoKETOPROFENE 25 mg 

Cos’è? Il ketoprofene appartiene a un gruppo di medicinali chiamati FANS con proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e antipiretiche. È utilizzato negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni 

Perché si usa? Mal di testa forte con attacchi di dolore di moderata e forte intensità ad entrambi i lati della testa, non è un dolore pulsante ma si presenta come una pressione intorno alla testa.  Dolori di varia origine come mal di denti, dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, stati febbrili e influenzali , stati infiammatori post-traumi , artrite reumatoide , artrosi.  

Come si presenta: 10 capsule molli* 

Posologia: Una capsula in dose singola o ripetuta 2-3 volte al giorno.  

L’uso del medicinale è riservato ai pazienti con un’età superiore ai 12 anni. 

Dispensazione: Questo farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

      

MOMENDOL  

Principio attivo: NAPROSSENE SODICO 220 mg 

Cos’è? Il naprossene (o naproxene) è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) dotato di attività analgesica, antipiretica e antinfiammatoria. 

Perché si usa? Mal di testa da cervicale che si propaga dal collo alla testa. Il dolore è tipicamente unilterale e associato a limitati movimenti del collo.  Per il trattamento sintomatico di breve durata dei dolori lievi e moderati dolore muscolare ed articolare, mal di denti, dolore mestruale), stati febbrili.  

Come si presenta: Confezione da 12 o 24 compresse rivestite; confezione da 12 capsule molli ; 

Posologia: 1 compressa rivestita/ capsula ogni 8-12 ore, preferibilmente dopo un pasto 

Momendol è controindicato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età. 

Non assumere il farmaco per più di 7 giorni per il dolore, e per più di 3 giorni per la febbre.    

Dispensazione: Questo farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

 

MOMENT  ROSA

Principio Attivo: IBUPROFENE 200 mg  

Cos’è? L’ibuprofene è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS con proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche  e antipiretiche. Può essere preso a stomaco vuoto perché è meglio tollerato a livello gastrico. 

Perché si usa? Mal di testa da ciclo che compare in prossimità o durante il ciclo mestruale conseguente ad uno squilibrio ormonale , successivo all’ovulazione e alla fisiologica produzione di mediatori dell’infiammazione. Dolori di varia origine e natura come mal di denti, dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, nel trattamento sintomatico degli stati febbrili ed influenzali. 

Come si presenta: Confezione da 12 bustine di granulato. 

Posologia: La dose raccomandata è 1-2 bustine, due-tre volte al giorno sciogliendo il contenuto di una bustina in un bicchiere d’acqua. 

DispensazioneQuesto farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

MOMENT ACT ROSA   

                                     

Principio Attivo: IBUPROFENE 400 mg sottoforma di sale sodico agendo dopo soli 3 minuti. 

Cos’è? L’ibuprofene è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS con proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche  e antipiretiche. Può essere preso a stomaco vuoto perché è meglio tollerato a livello gastrico. 

Perché si usa? Mal di testa da ciclo che compare in prossimità o durante il ciclo mestruale conseguente ad uno squilibrio ormonale , successivo all’ovulazione e alla fisiologica produzione di mediatori dell’infiammazione. Dolori di varia origine e natura come mal di denti, dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, nel trattamento sintomatico degli stati febbrili ed influenzali. 

Come si presenta: Confezione da 12 bustine di granulato o 6 compresse rivestite  

Posologia: La dose raccomandata è 1 compressa/ 1 bustina , due-tre volte al giorno sciogliendo il contenuto di una bustina in un bicchiere d’acqua. 

DispensazioneQuesto farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

MOMENXSIN       

                                                   

Principio AttivoIBUPROFENE 200 mg/ PSEUDOEFEDRINA CLORIDRATO 30 mg 

Cos’è? L’ibuprofene è un farmaco appartenente alla categoria dei FANS con proprietà antiinfiammatorie, antidolorifiche e antipiretiche. La pseudoefedrina cloridrato è un decongestionante nasale, che attraverso la sua azione vasocostrittrice, allevia la congestione nasale. 

Perché si usa? Mal di testa da congestione nasale, il quale è provocato da un’infiammazione che provoca gonfiore e edema della mucosa nasale, accumulo di muco, diminuzione del flusso d’aria nelle cavità nasale e paranasali con conseguente pressione e dolore dalla zona del naso e degli occhi fino ad arrivare alla fronte. Dolori di varia origine e natura come mal di denti, dolori osteo-articolari e muscolari, nevralgie, nel trattamento sintomatico degli stati febbrili ed influenzali. 

Come si presenta: Confezione da 12 compresse rivestite  

Posologia: La dose raccomandata è 1 compressa ogni 6 ore. In caso di sintomi più gravi fino a 2 compresse ogni 6 ore. Non deve essere somministrato a bambini e adolescenti di età inferiore a 15 anni. 

DispensazioneQuesto farmaco può essere acquistato senza ricetta 

 

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Raffreddore e Spray Nasali: facciamo chiarezza

raffreddore e spray nasali

Cos’è? Il raffreddore è una patologia causata da una trasmissione di virus, solitamente Rhinovirus, presenti nell’aria che possono entrare nel nostro organismo attraverso le vie aeree quali bocca e naso. I virus si diffondono con estrema facilità sia per via aerea tramite le goccioline di flugge o tossendo, sia per semplice contatto, motivo per cui il raffreddore è una delle patologie più diffuse nei mesi freddi.

Quali sono i sintomi? Le manifestazioni dirette del raffreddore sono uno stato di congestione al naso, naso che cola, starnuti frequenti e difficoltà respiratoria; ma non è sempre facile distinguere le diverse affezioni delle vie aeree (rinite allergica, raffreddore, influenza) dal momento che presentano sintomi comuni.

RAFFREDDORE VIRALE  

I Sintomi del raffreddore virale (raffreddore comune) iniziano 2-3 giorni dopo l’infezione, possono durare alcuni giorni e comprendono soprattutto naso chiuso, rinorrea (naso che cola) per l’eccessiva produzione di muco, difficoltà di respirazione nasale, starnuti; possono associarsi mal di gola, tosse e mal di testa lieve per l’interessamento dei seni paranasali

RAFFREDDORE DA INFLUENZA 

L’ influenza di solito inizia con febbre alta, che può durare fino a 5 giorni, faccia arrossata, dolori muscolari e spossatezza. I più frequenti sintomi respiratori possono essere tosse e raffreddore.

RINITE ALLERGICA  

La rinite allergica solitamente si presenta sotto forma di starnuti, prurito nasale, rinorrea che durano per più giorni, soprattutto in concomitanza con l’esposizione all’allergene; nelle forme più severe può intervenire congestione nasale, tosse e difficoltà respiratoria.

Quali sono i rimedi?

Il raffreddore guarisce spontaneamente nel giro di 5-10 giorni quindi il primo rimedio potrebbe essere quello di rimanere a casa a riposo e al caldo, per permettere a questo malanno di stagione di fare il suo decorso; però per controllare e alleviare i sintomi del raffreddore può essere opportuno assumere una terapia farmacologica.

 

Spray nasali decongestionanti:  

La mucosa nasale si congestiona per effetto della dilatazione dei vasi sanguigni e dell’infiammazione, un meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo per far affluire più sangue al naso e combattere virus e batteri. Viene anche secreto più muco per intrappolare i germi, ma le vie nasali si ostruiscono, così si finisce per respirare male.

I decongestionanti contengono principi attivi come l’efedrina o la nafazolina, che riducono il calibro dei vasi sanguigni e di conseguenza grazie alla vasocostrizione, le narici si liberano… ma attenzione a non abusarne. L’ uso prolungato può provocare un effetto di rimbalzo, causando patologie conseguenti, infatti dopo un paio d’ore dall’utilizzo dello spray decongestionante, i vasi ritornano alle dimensioni originali, proprio come spugne che riprendono volume dopo essere state strizzate. Il continuo “strizza e rilascia” alla fine sfianca questi tessuti, che non svolgono più adeguatamente la loro funzione e restano sempre gonfi: si parla allora di rinite medicamentosa. Sono quindi da utilizzare per periodi di 4-5 giorni per la rapida comparsa di “tolleranza”.

Sono vietati a donne incinte o in allattamento, e ai bambini sotto i 12 anni.

Inoltre, i pazienti cardiopatici o ipertesi devono chiedere consiglio al medico prima di usarli. Attenzione anche se si è in cura con farmaci antipertensivi: i principi attivi dei decongestionanti possono diminuirne o potenziarne l’efficacia, a seconda del tipo.

 

Tipologie: 

L’efficacia dei vari principi attivi è sovrapponibile, ciò che cambia è la durata d’azione la quale di conseguenza condiziona la frequenza delle somministrazioni.

Consideriamo, ad esempio:

  • Rinazina Spray Nasale: principio attivo nafazolina, durata d’azione breve (4-6 ore) da somministrare 3-4 volte al giorno.
  • Vicks sinex aloe: principio attivo ossimetazolina cloridrato, durata d’azione lunga (8- 10 ore) da somministrare 2 volte al giorno. La presenza di aloe è indicata per l’umidificazione delle fosse nasali in presenza di mucosa nasale secca e irritata.
  • Neoborocillina spray nasale: principio attivo ossimetazolina cloridrato, durata d’azione lunga (8- 10 ore) da somministrare 2 volte al giorno.
  • Fexallegra nasale: principio attivo tramazolina + clorfeniramina, durata d’azione lunga (8- 10 ore) da somministrare 1- 2 volte al giorno. La sinergia tra il decongestionante e l’antistaminico lo rendono indicato per la terapia sintomatica delle riniti allergiche, come per esempio il raffreddore da fieno.

 

Spray nasali con acqua marina 

Iniziamo col dire che esistono due tipi di spray con acqua marina: le soluzioni isotoniche, o fisiologiche, e quelle ipertoniche.

Le soluzioni isotoniche hanno una concentrazione di sali paragonabile a quella del sangue (NaCl 0,9%) di conseguenza non favoriscono nessun tipo di diffusione di acqua e non alterano la normale osmolarità dei liquidi corporei. Sono utilizzati per l’igiene quotidiana delle fosse nasali da virus, batteri, inquinanti, per prevenire il raffreddore e anche contro il naso chiuso perché fluidificano il muco.

Tipologie: 

  • Rinazina aquamarina  contiene acqua di mare e acqua depurata , senza conservanti. Contiene azoto come gas propellente inerte nel dispositivo pressurizzato.
  • Tonimer Lab Isotonica  a base di acqua di mare a ridotto contenuto di sodio e dal pH leggermente alcalino
  • NaturMar spray a base di acqua di mare e PropolhON (propoli criomacinata) la quale garantisce un’importante azione antisettica.
  • Spray isotonica per la secchezza nasale (Rinoflux Iso Spray e Ialumar)

Inoltre l’aggiunta di acido ialuronico o aloe vera garantiscono la riepitelizzazione mucosale dopo interventi chirurgici  e riducono la secchezza nasale in caso di climi freddi o secchi.

 

Le soluzioni ipertoniche, da utilizzare in presenza di stati infiammatori e infezioni, hanno una concentrazione di soluti maggiore rispetto a quelli contenuti nelle cellule e nei liquidi organici. In particolare la loro osmolarità è maggiore di 0,9% e entro il limite del 2,2-2,4 % di NaCl fungendo quindi da decongestionanti. Da non utilizzare per più di 7 giorni, perché disidratano le mucose e solo per bambini da 3 anni in su.  Esempio: Ialumar Iper.

 

Spray nasali a base di sostanze naturali:

Lo spray nasale al propoli di Chiedilo al Farmacista è un decongestionante naturale, da utilizzare anche per bambini da 2 anni in su,  a base di Argento Colloidale e Propoli per un’azione sinergica disinfettante e antibatterica,  Acqua di mare con attività decongestionante per effetto osmotico, Ribes nero- potente antiinfiammatorio e antistaminico naturale e Oli essenziali di Eucaliptolo e Niaouli  i quali assicurano un piacevole effetto balsamico e rinfrescante.

 

Spray nasale Balsamico di Chiedilo al Farmacista ha un’azione decongestionante , antisettica e balsamica grazie alla sua formulazione a base di Lichensed® , un fitocomplesso multifunzionale formato da Lichene, Drosera, Propoli e Uncaria,  e Oli essenziali quali Eucalipto, Pino  Mugo e Tea tree in acqua di mare.

 

FitoHyalo spray nasale di Chiedilo al Farmacista è utile in caso di raffreddore e sinusite grazie alla sua formulazione a base di Acqua di Mare con  attività decongestionante, Vegetalialo™ (Acido Ialuronico di origine vegetale) , Echinacea  che stimola le difese immunitarie, Pompelmo con attività antibatterica  e antivirale , drosera con azione a livello bronchiale  come spasmolitico , antibatterico e antiinfiammatorio, Timo ad attività antibatterica e espettorante . Inoltre garantisce protezione e idratazione della mucosa nasale e il ripristino delle condizioni fisiologiche nasali.

 

FitoAllergy spray nasale di Chiedilo al Farmacista è utile nel trattamento dei sintomi della rinite allergica quali la congestione nasale, protegge e idrata la mucosa nasale, ripristina le condizioni fisiologiche nasali. A base di: Acqua di mare con attività decongestionante, Vegetalialo™ (Acido Ialuronico di origine vegetale), Drosera ad azione a livello bronchiale  come spasmolitico , antibatterico e antiinfiammatorio e Perilla ,in grado di inibire il rilascio di istamina, senza produrre gli effetti collaterali tipi degli antistaminici di sintesi come la sonnolenza e la scarsa capacità di concentrazione risulta quindi utile per le naturali difese dell’organismo.

 

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Acido Acetilsalicilico (Aspirina®) o Paracetamolo (Tachipirina®)?

Un’altra domanda che spesso viene posta al Farmacista è:

Quale principio attivo è più efficace tra l’ acido Acetilsalicilico (Aspirina®) e il Paracetamolo (Tachipirina®)?

Quale è meglio utilizzare in caso di influenza?

Ovviamente anche in questo caso è necessario individuare la problematica per poter definire quello più corretto.

Andiamo a vedere in dettaglio.

L’acido Acetilsalicilico (Aspirina®):

appartiene alla categoria dei Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS) della famiglia dei Salicilati. Il farmaco è dotato di proprietà analgesica, antinfiammatoria e antipiretica, dunque trova impiego come analgesico per dolori lievi, come antipiretico (per ridurre lo stato febbrile) e come antinfiammatorio. Ha inoltre un effetto anticoagulante e fluidificante sul sangue, per tale motivo il suo uso a basse dosi aiuta a prevenire a lungo termine gli attacchi cardiaci, in quanto blocca irreversibilmente la formazione del Trombossano A2 nelle piastrine, con un conseguente effetto inibitorio sull’aggregazione delle piastrine, che si traduce in una fluidificazione del sangue. Questa proprietà la rende utile per ridurre l’incidenza degli infarti. Farmaci prodotti a questo scopo sono solitamente confezionati in compresse da 100mg di principio attivo e forti dosi sono spesso prescritte immediatamente dopo attacchi cardiaci acuti.

Il Paracetamolo (Tachipirina®/Efferalgan®):

è un farmaco ad azione analgesica e antipiretica. Non è dotato di attività antinfiammatoria, ma è dotato di una spiccata attività analgesica che lo rende utile nel trattamento di molti disturbi artritici e muscolo-scheletrici

In questo articolo cercheremo di dare una linea guida utile per l’uso di questi farmaci durante la sindrome influenzale e soprattutto quali sono le differenze tra i suddetti farmaci.

Come premesso all’inizio del nostro articolo Acido Acetilsalicilico (Aspirina®) o Paracetamolo (Tachipirina®) sono tra i farmaci più utilizzati in caso di sindrome influenzale.

In caso di sola febbre associata a dolori muscolari è preferibile adoperare il Paracetamolo che presenta un livello di sicurezza maggiore ma in caso di febbre associata ad infiammazione è preferibile utilizzare l’Acido Acetilsalicilico in quanto produce un effetto mirato sui diversi sintomi. 

E’ necessaria la prescrizione del medico?

Entrambe le specialità medicinali, dosaggio massimo 500 mg,  sono acquistabili senza prescrizione del medico. 

Tale dosaggio di 500 mg sia per il Paracetamolo che per l’Acido Acetilsalicilico risulta essere indicato per una persona Adulta. A tal proposito vi consigliamo la lettura dell’articolo Tachipirina® 500 o 1000 in cui mettiamo in risalto l’importanza della Tachipirina® 500 nel trattamento degli stati febbrili in quanto il dosaggio più alto da 1000 può causare abbassamenti repentini della temperatura corporea e successivi innalzamenti altrettanto rapidi quando la dose di farmaco presente nel sangue cala. Tali notevoli sbalzi, infatti, sono sgradevoli e diminuiscono l’efficacia della febbre nel controllo delle infezioni virali. E in più con il dosaggio da 500 mg sono naturalmente minori i rischi di sovradosaggio e quindi di tossicità epatica.

Qual è la dose di farmaco da assumere e come assumerla?

Acido Acetilsalicilico (Aspirina®) deve essere assunta a stomaco pieno con una adeguata quantità di liquidi.  Assumere 1 compressa (500 mg) ripetendo la dose, se necessari, dopo almeno 4-6 ore.

Per il Paracetamolo (Tachipirina®), invece, potrebbe essere somministrato a stomaco vuoto in quanto non causa problemi perché:

  • Non è un acido, quindi non ha azione gastrolesiva diretta quando arriva nello stomaco;
  • il meccanismo di azione è diverso dagli antinfiammatori e non manifesta quindi nemmeno azione gastrolesiva indiretta.

In soggetti a rischio o in caso di effetti collaterali gastrointestinali (nausea, bruciore di stomaco, …) la somministrazione a stomaco pieno potrebbe comunque risultare preferibile. Assumere 1 compressa (500mg) fino a massimo 4 – 6 volte al giorno, in modo da non superare il dosaggio finale massimo di 3 grammi al giorno di paracetamolo.

Possono essere preferite delle associazioni in caso di Raffreddamento?

Si, per entrambi i principi attivi sono previste in commercio delle specialità medicinali che prevedono l’associazione con Acido Ascorbico (Vitamina C) come [Aspirina C®/ Vivin C®: Acido Acetilsalicilico + Acido Ascorbico] e con acido Ascorbico e Fenilefrina [come Tachifludec®:Paracetamolo+Acido Ascorbico+Fenilefrina] o Clorfenamina Maleato [come Zerinolflu®] e così via in grado di alleviare i sintomi del raffreddamento.

Quali sono gli effetti collaterali?

I salicilati possono provocare dolore epigastrico, nausea e vomito. Se assunti per lunghi periodi senza gastroprotezione, possono causare anche ulcere gastriche ed un peggioramento della patologia gastrica preesistente, fino ad emorragia gastrointestinale e gastriti erosive. L’altra indicazione importante è a livello del sangue: L’Aspirina® prolunga il tempo di sanguinamento e per questo motivo è controindicata nei pazienti con danno epatico grave, deficit di vitamina K, gravi problemi di coagulazione, poiché andando ad inibire l’emostasi piastrinica può provocare emorragia.

Per quanto riguarda il Paracetamolo il danno può riguardare principalmente il fegato. Infatti l’intossicazione da Paracetamolo, sia accidentale che intenzionale, è frequente. Il paracetamolo viene metabolizzato principalmente a livello epatico. Uno dei suoi metaboliti citotossici viene inattivato dalla coniugazione col glutatione. In caso di overdose le riserve di glutatione si esauriscono e ciò porta ad un accumulo del metabolita citotossico.  I sintomi dell’avvelenamento da paracetamolo, come nausea e vomito, a volte accompagnati da letargia ed eccessiva sudorazione, si manifestano di solito entro 24 ore dall’assunzione dello stesso. Il dolore sottocostale localizzato a destra e l’ittero sono segni di danno epatico. Il sovradosaggio da paracetamolo rappresenta, dunque, un’emergenza medica che può portare nel 10-20% dei casi a morte per insufficienza epatica e che richiede una diagnosi precoce ed un rapido trattamento per migliorarne la prognosi.

Una possibile modalità di trattamento è costituita dall’uso dell’N-acetilcisteina (NAC), composto in grado di detossificare il fegato e di proteggere anche dal danno extraepatico attraverso le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

Possono essere assunti dai bambini?

L’acido Acetilsalicilico (aspirina) non è più usata nei bambini e negli adolescenti, perché causa di aumento del rischio di sviluppo della sindrome di Reye,  al suo posto vengono usati il paracetamolo o i FANS non salicilati, come l’ibuprofene (Nurofen®, Antalfebal®, MomentKid®, …)  a dosaggio specifico in funzione dell’età.

A tal proposito vi rimandiamo all’articolo (Paracetamolo) Tachipirina® o (ibuprofene) Nurofen per il trattamento dei sintomi influenzali nel bambino.

Per maggiori informazioni e chiarimenti, non esitate a contattarci. Saremo pronti a rispondere alle vostre domande in Chat o sulla mail info@chiediloalfarmacista.it

 

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Norme dietetiche per la Calcolosi Ossalica (Calcoli di ossalato di Calcio e Ammonio)

norme dietetiche calcolosi renale

La calcolosi renale è il risultato dell’accumulo di calcoli nelle cavità tramite cui defluiscono i liquidi fisiologici prodotti da un organo (Es.: Rene/Urina). La loro presenza impedisce la corretta eliminazione dei liquidi e può causare infezioni e/o dolore (coliche).

I calcoli renali possono essere di vario tipo. I più ricorrenti sono di Ossalato e fosfato di calcio mentre decisamente meno frequenti sono quelli di diversa natura (Acido urico, infettivi, ecc.).

La presenza di calcoli renali non comporta obbligatoriamente la manifestazione di un sintomo. Infatti il dolore si genera nel momento in cui il calcolo muove verso le vie urinarie ostruendone il flusso e provocando la colica renale.

Non vi è associazione diretta tra dieta e cura dei calcoli renali, ma con uno stile di vita sano, caratterizzato da attività fisica e un’alimentazione varia e bilanciata al fabbisogno energetico, è possibile ridurne l’incidenza.

 

ALIMENTI   CONSENTITI

CEREALI: pasta comune, riso, semolino, pane comune (non condito) o integrale, fette biscottate, grissini magri, crackers, biscotti secchi;

CARNI E SOSTITUTI: carne magra ai ferri o bollita o al vapore o arrosto (consumata senza sugo) di manzo, vitello, pollo e tacchino senza pelle, cavallo, coniglio; pesce magro ai ferri o bollito (se fritto evitare la parte esterna); uova fresche preferibilmente alla coque;

LATTICINI: latte intero o parzialmente scremato non più di una tazza al giorno; 70 gr. al giorno di: latteria, emmenthal ,caciotta ,taleggio, Bel Paese; oppure 100 gr di ricotta di vacca;

VERDURE: carote, cavolo, verza, cetrioli, cipolle, fagiolini, finocchi, indivia, lattuga, melanzane, patate, peperoni freschi, pomodori maturi, radicchio, scarola, zucca, zucchine; Con moderazione (non più di 80-100 gr. per pasto): asparagi, ceci, cavolfiori, pomodori acerbi; versare un cucchiaio di aceto nell’acqua di cottura delle verdure; preferire le verdure cotte alle verdure crude;

FRUTTA: 600 gr al giorno (calcolati con gli scarti) di: mele, pere, ciliegie, pompelmo, pesche, cocomero, ribes; si raccomanda un modico consumo di: albicocche, ananas, arance, banane, fragole, fichi secchi, more, noci, prugne, uva, nocciole, arachidi, mandorle;

BEVANDE: 1 e ½ litro – 2 litri al giorno di acqua minerale per diluire i Sali. Mantenere idratato l’organismo è fondamentale. Dal colore delle urine è possibile capirlo. Un colore scuro vuol dire scarsa idratazione e necessità di aumentare l’assunzione di acqua.

CONDIMENTI: olii crudi di semi di mais, girasole, arachide, vinacciolo o preferibilmente olio extravergine di oliva.

 

ALIMENTI DA EVITARE

CARNI: carni grasse (maiale, oca, agnello); salumeria in genere ad eccezione di un po’ di prosciutto sgrassato; frattaglie: animelle, cervella, rognoni);

PESCI: anguilla, sardine e acciughe;

LATTICINI: mascarpone, formaggini e formaggi fusi;

VERDURE: barbabietola rossa (radici e foglie); fagioli, piselli, rape, spinaci, sedano-rapa.

DOLCI. Budini di cioccolato, cacao, pasticceria;

VARIE: caffè o tè forte, rabarbaro, brodo di carne ristretto.

Ridurre considerevolmente la quantità di sale assunta (massimo 5-6 gr/die)

Altre considerazioni utili: L’assunzione di fibre riduce l’assorbimento di calcio mentre un apporto ridotto di proteine ne facilita l’escrezione (1 gr/Kg al giorno). Dato che i calcoli sono dei Sali di calcio può risultare conseguentemente utile ridurne le quantità.

 

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Cosa contiene (o dovrebbe contenere) il tuo multivitaminico?

Hai da poco iniziato a prendere un nuovo integratore multivitaminico? Un tuo amico te ne ha consigliato uno di recente? Oppure ne sei un consumatore abituale? Qualunque sia la tua situazione potresti avere il dubbio che la tua scelta non sia poi così corretta.

Cosa contiene il tuo multivitaminico

Al giorno d’oggi infatti il numero di integratori multivitaminici in commercio è enorme e risulta sempre più difficile sceglierne uno di qualità che possa soddisfare le proprie esigenze. Ne esistono ormai di ogni tipologia e per ognuna di queste vi sono una miriade di possibilità; sul mercato troviamo infatti integratori per ogni fascia di età per donne, donne in menopausa, uomini, atleti, anziani, ragazzi, ecc. 

Inoltre alcuni multivitaminici possiedono composizioni particolari: alcuni contengono quantitativi maggiori di vitamina D, altri di vitamina C, altri di calcio, altri ancora di vitamine del gruppo B e così via. Può essere dunque piuttosto complicato e confusionario sceglierne uno. A tal proposito consigliamo sempre di consultare il proprio farmacista/medico di fiducia così da definire un profilo di integrazione personalizzato.

Una volta definita la composizione più idonea alle proprie esigenze, si deve poi decidere a quale brand affidare la propria salute. Gli integratori multivitaminici sono ormai venduti ovunque: Farmacie, parafarmacie, erboristerie, Amazon, Ebay, E-commerce, Vitamin Store ecc.

In questo articolo intendiamo fornire alcuni parametri di base utili ad identificare la corretta composizione di un integratore multivitaminico. 

Di seguito vengono evidenziati i limiti o il range all’interno del quale ogni singolo componente (vitamine e minerali) dovrebbe a nostro avviso variare. Confrontali con quello che utilizzi e/o intendi utilizzare.

Quantità di vitamine e minerali nei multivitaminici:

  • Vitamina A:  Non più di 5.000 UI
  • Vitamina C:  60 – 1.000 mg
  • Vitamina D:  400 UI o più
  • Vitamina E: 20 – 100 UI
  • Vitamina K: 10 mcg o più
  • Tiamina (B-1): 1,2 mg o più
  • Riboflavina (B-2): 1,7 mg o più
  • Niacina (B-3): 14 – 35 mg
  • Vitamina B-6: 2 – 100 mg
  • Acido folico: Non più di 400 mcg
  • Vitamina B-12: 6 mcg o più
  • Calcio: Il calcio è contenuto in molti multivitaminici, ma per una corretta integrazione consigliamo integratori specifici. NB: per gli uomini, il multivitaminico utilizzato non dovrebbe contenerne più di circa 250 mg.
  • Ferro: Non più di 10 mg o massimo 18 mg nei casi di donne in pre-menopausa
  • Magnesio: 50 – 350 mg
  • Zinco : Non più di 30 mg
  • Rame: 0,5 – 10 mg
  • Selenio: 20 – 110 mcg
  • Cromo: 35 mcg o più
  • Potassio: come nel caso del calcio, qualora fosse necessario integrarlo, consigliamo di utilizzare un integratore specifico. 

Con la dicitura “O più ” non si intende che un nutriente è sicuro a qualsiasi dose, ma che i livelli nei multivitaminici non dovrebbero essere abbastanza alti da causare danni. Qualora vedessi che la quantità contenuta nel tuo multivitaminico sia molto distante da quella qui riportata, contattaci o consulta il tuo medico/farmacista di fiducia.

Al di la del caso specifico, essendo questo un argomento riguardante la salute, è sempre opportuno consultare il proprio medico/farmacista di fiducia per qualunque dubbio o domanda, e, come già accennato, anche semplicemente per la scelta dell’integratore più idoneo alle proprie esigenze.

*Nota sulle Unità di misura: mg = milligrammi, mcg = microgrammi e UI = Unità internazionale 

L’Unità internazionale è un’unità di misura della quantità di una sostanza, basata sul suo effetto ovvero sulla sua attività biologica. Viene adoperata per quantificare vitamineormoni, alcuni farmacivacciniemoderivati e sostanze simili biologicamente attive.

 

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Integratori – Rapporto DHA/ARA e sviluppo cognitivo e comportamentale nell’infanzia.

RAPPORTO DHA ARA per lo sviluppo cognitivo e comportamentale nell'infanzia

Gli autori dello studio Diamond (DHA Intake and Measurement of Neural Development) hanno valutato la relazione fra l’assunzione di DHA e lo sviluppo neurale.

Si tratta di uno dei pochi studi sugli effetti dose-risposta a lungo termine di una formula per l’infanzia integrata con acidi grassi a lunga catena (LC-PUFA). In particolare sono state valutate diverse combinazioni di acido docosaesaenoico (DHA), un acido grasso omega 3 (o PUFA n-3), e di acido arachidonico (ARA), un altro acido grasso polinsaturo. Nella sperimentazione sono state confrontate quattro diverse formulazioni:

  • 0,00% di DHA/0,00% di ARA,
  • 0,32% di DHA/0,64% di ARA,
  • 0,64% di DHA/0,64% di ARA,
  • 0,96% di DHA/0,64% di ARA

verso condizioni di controllo (0,00% DHA/0,00% ARA).

I risultati di questo studio sono già stati pubblicati ed evidenziano esiti cognitivi migliori per i bambini con formula integrate ma, in tutti i gruppi, si evidenzia una riduzione del beneficio con l’incremento della dose di DHA (ad es. 0,96% DHA/0,64% ARA con DHA: ARA pari a 1,5:1,0).

In un ulteriore lavoro gli autori hanno analizzato e riassunto i dati relativi alla riduzione del beneficio osservato, allo scopo di tentare una spiegazione della riduzione stessa. In questa rianalisi si presentano per la prima volta i dati dei test relativi ai globuli rossi (RBC) di bimbi coinvolti nello studio (4 e 12 mesi di età).

L’analisi dei dati ha evidenziato che i livelli ematici di DHA aumentavano in genere con l’incremento del dosaggio di DHA fino al dosaggio di 0,64%, quando i livelli tendono a stabilizzarsi. Un dato che i ricercatori ritengono ancora più importante è che i livelli di ARA hanno evidenziato una chiara funzione a U invertita come risposta a una maggiore integrazione di DHA.

Fra i bambini assegnati alla formula con il dosaggio maggiore di DHA (e il più elevato rapporto DHA/ARA) è stata rilevata una riduzione di ARA nel sangue verso dosaggi intermedi di DHA.

Questi risultati suggeriscono la possibilità che una ridotta percentuale di ARA possa essere responsabile della riduzione degli esiti cognitivi benefici osservati ai dosaggi appena sopra richiamati.

Secondo gli autori questi risultati implicano e segnalano che il bilanciamento del rapporto DHA/ARA è una variabile importante nel contributo potenzialmente fornito dalla supplementazione LC-PUFA allo sviluppo cognitivo e comportamentale nell’infanzia.

Tratto da Tema Farmacia.

Ricercatori associati a: Schiefelbusch Institute for Life Span Studies/Department of Psychology, University of Kansas, Lawrence, KS (USA) Colombo J, Jill Shaddy D, Kerling EH, Gustafson KM, and Carlson SE. Docosahexaenoic acid (DHA) and arachidonic acid (ARA) balance in developmental outcomes. Prostaglandins Leukot Essent Fatty Acids. 2017Jun;12152-5

 

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I dati aggiornati al mese di Marzo 2019 sono allarmanti: “in Italia il primato in Ue di morti per antibiotico-resistenza. Oltre 10mila morti ogni anno, un terzo di quelli in Europa”. Cos’è, dunque, l’antibiotico-resistenza?

Resistenza agli Antibiotici: lo scenario attuale

antibiotico resistenza

Lo sviluppo e l’impiego degli antibiotici, a partire dalla seconda metà del XX secolo, ha rivoluzionato l’approccio al trattamento e alla prevenzione delle malattie infettive e delle infezioni ritenute in passato incurabili. Tuttavia, malgrado siano state investite risorse ed energie al fine di aumentare la conoscenza dei meccanismi di resistenza e nella ricerca di molecole sempre più efficaci, la comparsa di resistenze agli antibiotici è al momento più veloce dello sviluppo di nuove molecole.

Oggi questa problematica è diventata una vera e propria priorità di sanità pubblica a livello mondiale, non soltanto per le importanti implicazioni cliniche (aumento della morbilità, letalità, durata della malattia, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di epidemie), ma anche per la ricaduta economica delle infezioni da batteri antibiotico-resistenti, dovuta al costo aggiuntivo richiesto per l’impiego di farmaci e di procedure più costose, per l’allungamento delle degenze in ospedale e per eventuali invalidità.  Inoltre la comparsa di patogeni resistenti contemporaneamente a più antibiotici (multidrug resistance) riduce ulteriormente la possibilità di un trattamento efficace. È da sottolineare che questo fenomeno riguarda spesso  infezioni correlate all’assistenza sanitaria, che insorgono e si diffondono all’interno di ospedali e altre strutture sanitarie.

 

Ma cos’è nello specifico l’antibiotico resistenza?

La resistenza agli antimicrobici è la capacità di un microrganismo di resistere all’azione di un antibiotico.

  • Quando ciò è dovuto alla natura del microrganismo stesso questa si chiama resistenza intrinseca. In tal caso il microrganismo in questione non è mai stato sensibile a un particolare antimicrobico.
  • In altri casi, ceppi batterici che in precedenza erano sensibili a un particolare antibiotico sviluppano resistenza nei sui confronti. Si tratta della cosiddetta resistenza acquisita.

Microbi che sono resistenti a un tipo di antibiotico possono ancora essere sensibili ad altri tipi. A volte, un dato ceppo batterico può diventare resistente a diversi tipi di antibiotici. Viene comunemente definita resistenza multipla agli antimicrobici la resistenza a quattro o più antimicrobici appartenenti a classi diverse (unrelated).

Le farmaco-resistenze che si instaurano in seguito a modificazioni genetiche possono essere distinte in:

  • cromosomiali: trasmissione verticale (mutazioni spontanee)
  • extracromosomiali: trasmissione orizzontale (batteriofagi, plasmidi, trasposoni)

I principali meccanismi biochimici di resistenza sono:

  •  Mancato raggiungimento del sito bersaglio
  • Inattivazione del farmaco
  • Alterazione del bersaglio
  • Modificazione della permeabilità di membrana

 Cause della rapida espansione della resistenza

  • Trattamento incompleto.
  • Doping animale: il 50% degli antibiotici è usato da allevatori per aumentare la produzione di polli, vitelli e maiali. Gli antibiotici usati in gran quantità sugli animali selezionano ceppi batterici estremamente resistenti che possono poi infettare gli esseri umani.
  • Uso inappropriato
  • Ampio uso inadeguato
  • Aumento della popolazione ad alto rischio di infezione (immunocompromessi)

 

Usi e modalità di assunzione

Per prevenire lo sviluppo dell’antibiotico-resistenza è fondamentale limitare l’uso degli antibiotici ai casi in cui sono veramente necessari e seguire alcune semplici regole:

  • prendere gli antibiotici seguendo esclusivamente le indicazioni del medico
  • completare l’intero ciclo di cura anche se ci si sente meglio
  • chiedere al proprio medico come comportarsi se ci si dimentica di prendere una dose
  • non prendere di propria iniziativa gli antibiotici avanzati da una precedente cura
  • non prendere mai gli antibiotici prescritti per un’altra persona

L’assunzione di antibiotici contro infezioni batteriche leggere risulta spesso superflua poiché, nella maggior parte dei casi, per guarire da tali malattie è sufficiente l’azione del sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario). In questi casi, se necessario e dietro consiglio del medico, si possono prendere farmaci per alleviare i fastidi presenti (per esempio, antinfiammatori). Se, invece, i disturbi (sintomi) dovessero aggravarsi e persistere per più giorni, è consigliabile rivolgersi al proprio medico curante che, nel caso di un’infezione batterica, prescriverà gli antibiotici.

Non tutti gli antibiotici sono efficaci contro tutti i batteri; quindi, è necessario che sia un medico ad indicare quale sia il tipo più adatto per la cura dell’infezione in corso. Per fare ciò, in molti casi è necessario effettuare un esame colturale con antibiogramma.

Per evitare di infettarsi con batteri antibiotico-resistenti è buona norma fare attenzione all’igiene: lavarsi le mani regolarmente con acqua e sapone, soprattutto dopo aver usato il bagno, prima di mangiare, prima di preparare i cibi e dopo la manipolazione di carni crude. I prodotti alimentari di origine animale sono spesso contaminati da batteri e quindi possono costituire una via di trasmissione anche di batteri antibiotico-resistenti. Anche frutta e verdura possono essere una via di trasmissione, se venute a contatto con rifiuti animali o acqua contaminata, quindi è importante lavarle bene e mantenere le superfici di lavoro della cucina sempre pulite.

 

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